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Aggiornato: 6 giugno 2025


Lo credo; ma guardi il tramonto, riprese Duccio, indicando con un gesto il cielo opalescente e le acque che rabbrividivano alla brezza. Guardi che meraviglia! Le dispiace che io parli con Bruno? domandò Nicla. No no, la prego! rispose Duccio. Poichè lei mi tiene il broncio e non dice parola.... seguitò Nicla. Non le tengo il broncio, ribattè il conte.

Ma egli s'inviperì, e rizzatosi, stese le mani al volto di Nicla, gridò infuriato: E allora io lascerò che tu vada in barca con quel signore e che poi ti dica le brutte cose? e allora ti lascerò offendere? E anche quando sarò grande, se Duccio ti avr

Dobbiamo tornare! annunziò Nicla, notando che il sole era gi

Non mi piace star qui: qui è tutto brutto, non ho niente da fare. Guardò il notaio, chiedendosi se potesse parlargli di Nicla, ma pensò ch'egli non la conosceva. Non è vero che tu non la conosci, Nicla? disse. Nicla? Chi è Nicla? chiese il dottore Alemanni. Vedi, che non la conosci! continuò Bruno con un senso di commiserazione.

A mano a mano che il giovane parlava, l'anima di Nicla andava chiudendosi. Nicoletta!... Gi

Nicla voleva annunziare quella sera medesima a suo marito l'incontro con Brunello; ma esitava.

Aveva scritto un romanzo, non uno di quei romanzi di cui, quand'era fanciullo, annunziava a Nicla l'idea e scombiccherava le parole dietro le paginette dell'albo di suo padre; ma un romanzo vero, la storia d'un uomo povero che vince tutte le difficolt

Maurizio si rabbonì, accolse bene Gigi, non sollevò obiezioni, il fidanzamento fu annunziato; e sei mesi dopo a Milano, con una ricca cerimonia, in un giorno di pioggia, Nicla Dossena diventava la signora Nicoletta Barbano, e Gigi credeva di sognare, di travedere, di vivere in un mondo irreale, tanto era spaventosamente felice.

Perchè? gli aveva chiesto Nicla. Perchè non hai detto subito di ? Egli non sapeva; aveva obbedito a una oscura voce. Che vuoi? confessò infine. Riveder quei luoghi che mi sono tanto cari, dove sono stato felice con te e col mio pap

Gigi Barbano aveva ricevuto parecchie lettere anonime; Nicla lo aveva capito dall'insistenza di certune col francobollo di citt

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