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Aggiornato: 31 maggio 2025
Come la persecuzione, che si fa a la sancta Chiesa o vero a' ministri, Dio la reputa facta a sé, e come questa colpa piú è grave che neuna altra.
El cane della coscienzia, che era debile, comincia ad abbaiare tanto velocemente che quasi conduce l'anima a la disperazione. Benché neuna ve ne debba giognere, ma debba pigliare con esperanza il Sangue, non obstante i difecti che abbi commessi; però che senza veruna comparazione è maggiore la misericordia mia, la quale ricevete nel Sangue, che tucti e' peccati che si commectono nel mondo.
E per neuno loro difecto non diminuisce questa auctoritá, né tolle la perfeczione al Sangue né ad alcuno sacramento, perché giá ti dixi che questo Sole per neuna immondizia si lordava, e non perde la luce sua per tenebre di peccato mortale che fusse in colui che 'l ministra o in colui che 'l riceve: però che la colpa sua neuna lesione a' sacramenti della sancta Chiesa può fare, né diminuire la virtú in loro; ma ben diminuisce la grazia, e cresce la colpa in colui che 'l ministra e in colui che 'l riceve indegnamente.
Cosí questo dolce lume in questo sacramento per neuna cosa si lorda, né si divide, né diminuisce il lume suo, né non si stacca da la ruota: poniamo che tucto el mondo si comunichi del lume e del caldo di questo sole.
Potrebbersi bene nascondere a l'occhio della creatura, ma none a me, che non tanto che sieno nascoste a me le cose presenti, ma neuna cosa a me è nascosa. Io v'amai e vi cognobbi prima che voi fuste. E questa è una delle cagioni ch'e' miserabili uomini del mondo non si correggono, perché in veritá col lume della fede viva non credono ch'Io li vegga.
E se egli si fusse doluto e pentutosi de l'offesa che aveva facta a me e avesse sperato nella misericordia, avarebbe trovato misericordia. Però che senza alcuna comparazione, sí come io ti dixi, è maggiore la misericordia mia che tucti e' peccati che potesse commectere neuna creatura.
E però io ti ringrazio, somma ed etterna bontá, che, nel manifestare la tua veritá e lo inganno del dimonio e la propria passione, m'hai facto conoscere la infermitá mia. Unde io t'adimando per grazia e misericordia che oggi sia posto termine e fine che io mai non esca della doctrina tua, data a me da la tua bontá e a chiunque la vorrá seguitare, però che senza te neuna cosa è facta.
Agevole cosa è, però che neuna cosa è di tanta agevolezza e di tanto dilecto quanto è l'amore. E quello che Io vi richiego non è altro che amore e dileczione di me e del proximo. Questo si può fare in ogni tempo, in ogni luogo e in ogni stato che l'uomo è, amando e tenendo ogni cosa ad laude e gloria del nome mio.
Tu se' coronata della corona della perseveranzia; tu non vieni meno per la inportunitá del prelato né per grandi pesi che egli ti ponesse senza discrezione, ma col lume della fede ogni cosa porti. Tu se' sí legata con la umilitá, che neuna creatura la può trare della mano del sancto desiderio de l'anima che ti possiede.
E però non basta né dura l'amore: anco allenta, e spesse volte viene meno. Allenta inverso di me quando alcuna volta Io, per exercitargli nella virtú e per levarli dalla imperfeczione, ritrago a me la consolazione della mente e permecto lo' bactaglie e molestie. E questo fo perché vengano ad perfecto cognoscimento di loro, e conoscano loro non essere, e neuna grazia avere da loro.
Parola Del Giorno
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