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Aggiornato: 14 luglio 2025


Bada, Nena, è il tuo sindaco! Scusi del termine; per me dico pane al pane!... Quel mammalucco del signor Domenico si fa portare un secchio di latte, e di sopra e... e di sotto lo fa entrare nel corpo alla moglie! Ma Sandrino, quando ha saputo la tragedia, che cosa ha fatto? Che vuole?... Ha dovuto subirle tutt'e due; l'una per amore, l'altra per forza.

La Nena, sbigottita, cominciava adesso ad aprire gli occhi e per la prima volta si fermava nella sua corsa vertiginosa per riflettere, per misurare tutte le conseguenze di quell'atto infame, commesso da lei durante uno stordimento che l'avea spinta, trascinata giù giù, in fondo all'abisso, senza ch'ella nemmeno se ne fosse accorta.

E la Nena le sussurrava all'orecchio e la faceva osservare i due gruppi. Ma che cos'ha, padroncina, sta poco bene?... No... un po' di caldo!... Ha ragione, qui dentro si soffoca; faremo aprire. Babbo... e la Nena corse da Ambrogio, il quale, quando seppe che la padroncina aveva caldo, non domandò il permesso a nessuno e spalancò tutte le porte.

Ormai tutti erano pronti e si doveva partire. Lalla volle ancora abbracciare la mamma: poi la Giulia, poi don Gregorio. Quindi affidò la sacchettina dei gioielli alla Nena e le raccomandò di non abbandonarla un momento; in fine, appena seduta nella carrozza e mentre i cavalli si muovevano salutò la mamma un'ultima volta: Scrivi! scrivi presto! subito!

La Nena, tornò da capo a uscire, a correre con un orgasmo, che parea le mettesse le ali ai piedi. Arrivò al palazzo d'Eleda stanca, sfinita, anelante, fuori di , come una matta: Dio, Dio!... Si faceva tardi: forse non era più in tempo, forse la sua padrona era perduta...

Era morta donna Nena la romana, una vecchia che non faceva male a nessuno e che leggeva le lettere alle vicine della via, senza occhiali. Era venuta da Roma, al sessantacinque; la si poteva tenere per napolitana. Le vicine conoscevano un po' la sua storia, ma nessuna aveva potuto entrar troppo addentro in certi particolari che la vecchia sapeva a tempo scartare.

La Nena prima si fece seria seria; ma infine, vedendo che quell'altro non la guardava nemmeno, lo scongiurò di non farla diventar matta gridando che se aveva in mente di tradirla, sarebbe stato un bugiardo, un traditore, un infame.

È pieno di cuore, quel povero ragazzo, e bisogna dire che egli è anche un gran bel figliuolo; ha una carnagione bianca, morbida, come un pan di burro!... Senta, padroncina, non faccio per dire, ma prima di trovarne un altro, bisogna girare tutta l'Italia, e mezza Lombardia! Ma la padroncina s'era fatta seria e non riuscirono a farla sorridere nemmeno gli spropositi della Nena.

Alla vigilia della partenza, il conte Della Valle avea detto alla moglie che la Nena si era licenziata per ritornare a Santo Fiore, dove la chiamava, sul momento, una lettera della Pierina.

Ciò gli fu di sprone a lavorar con lena, e di a pochi mesi la Nena faceva andare e venire un grasso manoscritto, dalla povera casuccia del romanziere al palazzo d'Eleda. Lalla non ebbe fiato di leggerlo tutto, ma lo giudicò bellissimo, e Sandrino rimase colla convinzione di aver scritto un capolavoro.

Parola Del Giorno

garzone

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