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Aggiornato: 12 luglio 2025
e le mie luci, ancor poco sicure, vider Beatrice volta in su la fiera ch'e` sola una persona in due nature. Sotto 'l suo velo e oltre la rivera vincer pariemi piu` se' stessa antica, vincer che l'altre qui, quand'ella c'era. Di penter si` mi punse ivi l'ortica che di tutte altre cose qual mi torse piu` nel suo amor, piu` mi si fe' nemica.
Ei sapeva che il cielo esisteva; che i mali, Con cui l'avean qui in terra i tristi vilipeso, Gli fruttavan la gloria del trono ov'era sceso! Ma per noi questo cielo, questa speranza sola, È un mistero!... Per noi il cielo è una parola!.. Perchè voler, da fragili e grame creature, Ciò che forse è miracolo per divine nature?
Ne l'ordine ch'io dico sono accline tutte nature, per diverse sorti, piu` al principio loro e men vicine; onde si muovono a diversi porti per lo gran mar de l'essere, e ciascuna con istinto a lei dato che la porti. Questi ne porta il foco inver' la luna; questi ne' cor mortali e` permotore; questi la terra in se' stringe e aduna;
e le mie luci, ancor poco sicure, vider Beatrice volta in su la fiera ch'e` sola una persona in due nature. Sotto 'l suo velo e oltre la rivera vincer pariemi piu` se' stessa antica, vincer che l'altre qui, quand'ella c'era. Di penter si` mi punse ivi l'ortica che di tutte altre cose qual mi torse piu` nel suo amor, piu` mi si fe' nemica.
Ne l’ordine ch’io dico sono accline tutte nature, per diverse sorti, più al principio loro e men vicine; onde si muovono a diversi porti per lo gran mar de l’essere, e ciascuna con istinto a lei dato che la porti. Questi ne porta il foco inver’ la luna; questi ne’ cor mortali è permotore; questi la terra in sé stringe e aduna;
ALFONSO SELLA, nei «Rend. R. Acc. dei Lincei» del 18 gennaio 1891. PORRO, nel «Boll. C. A. I.» vol. XXIV, pag. 121. Annales de l'Observatoire météorologique du Mont-Blanc, Paris 1893, vol. I, prefazione. «Riv. Mens. C. A. I.» vol. IX, pag. 115. Vedi pure «Zeitschr. d. Deutsch. u. Oesterr. Alpenverein» XX. «Nature» 16 maggio 1895. Riferisco qui una interessante relazione trasmessami dal dott.
"Au sortir (scrive il Loménie) d'une conversation avec une personne fort distinguée qui a vécu dans l'intimité de Manzoni, et qui, après m'avoir raconté en quelques mots sa vie assez dénuée d'incidents pittoresques, avait excité au plus haut point mon intérêt en me parlant longuement du caractère et des habitudes du poëte milanais, dans le but de me prouver que Manzoni était, suivant l'expression du narrateur, tout ce qu'ily a de moins homme de lettres, je m'en allais cherchant parmi les hommes de lettres de notre pays et de notre temps quelque poëte célèbre, douè d'une modestie plus grande encore que son talent, d'une piété aussi sincère qu'éclairée, sans affectation comme sans intolérance; quelque nature riche
Enrica avea presentato la figlia del marchese alla Corte, ove era stata benissimo accolta. I sovrani la trattavano familiarmente. E la principessa le dava spesso consigli sul modo di diportarsi: ma tutto andava perduto: Diana era candidissima, non ostante che vivesse fra gente sì trista, era di quelle nature a cui sembra che il male morale, tanto son di buona tempra, non possa appiccarsi.
Taccia di Cadmo e d'Aretusa Ovidio; che' se quello in serpente e quella in fonte converte poetando, io non lo 'nvidio; che' due nature mai a fronte a fronte non trasmuto` si` ch'amendue le forme a cambiar lor matera fosser pronte. Insieme si rispuosero a tai norme, che 'l serpente la coda in forca fesse, e il feruto ristrinse insieme l'orme.
Di natura umile, timida, abituata all'obbedienza, Pietro non era mai stato coraggioso. Eppure, d'improvviso, si rinfrancò, non tremò più, guardò in faccia a colui che gli parlava e rispose senza esitare: Sì, signore. Ho servito i principi d'Ostellio da cinquanta anni. Vi sono delle nature che in certi momenti supremi cambiano ad un tratto. Pietro era di queste. Chi lo rinfrancò?
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