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Aggiornato: 7 giugno 2025


Giá sono abbattute le cortine e occecati i belovardi, ecco mi dan l'assalto; ahi spada, che mi consigli? ahi Durindana, tu non mi servi a nulla! SQUADRA. Padrone, veggio non so chi in finestra. TRASILOGO. Mira se mi guarda. SQUADRA. Non vi move gli occhi da dosso.

O s'udissi talor quando accompagna la voce al suon de la soave cetra: o quando assisa tra Ninfe e Pastori move tra lor la lingua a dolci note: s'udissi, dico, come in nuovi accenti, e come in soavissimi sospiri l'aria intorno addolcisca, e i vaghi augelli tra le frondi si stiano intenti e muti, e come i colli, e gli alberi, e le grotte mandin cantando al ciel novelle voci, so che non chiederiano i tuoi disiri altre Muse, altro Apollo, altro Elicona.

Come 'l falcon ch'e` stato assai su l'ali, che sanza veder logoro o uccello fa dire al falconiere <<Ome`, tu cali!>>, discende lasso onde si move isnello, per cento rote, e da lunge si pone dal suo maestro, disdegnoso e fello; cosi` ne puose al fondo Gerione al pie` al pie` de la stagliata rocca e, discarcate le nostre persone, si dileguo` come da corda cocca. Inferno: Canto XVIII

Vie piu` che 'ndarno da riva si parte, perche' non torna tal qual e' si move, chi pesca per lo vero e non ha l'arte. E di cio` sono al mondo aperte prove Parmenide, Melisso e Brisso e molti, li quali andaro e non sapean dove; si` fe' Sabellio e Arrio e quelli stolti che furon come spade a le Scritture in render torti li diritti volti.

Tal parla, e in verginale atto la faccia Volge, e il respinge, e move gli occhi in giro, E minacciar vorría, ma la minaccia Le muore su le labbra in un sospiro. Ebbro, anelante, con aperte braccia, Ah! no, risponde il Pellegrin delíro, Tu, che bella e pietosa sei, Senza luce d'amor viver non dèi.

Quando s’ebbe scoperta la gran bocca, disse a’ compagni: «Siete voi accorti che quel di retro move ciò ch’el tocca? Così non soglion far li piè d’i morti». E ’l mio buon duca, che gi

Voi tutti intorno che ascoltate questo Flebile, horrendo e lachrymoso canto Fatto che harrovi il mal mio manifesto Sarete sasso non doprando il pianto Che se al mondo mai fu tormento infesto Gli è il mio che de tutti altri porta il vanto E ognun move a piet

e l'un ne l'altro aver li raggi suoi, e amendue girarsi per maniera che l'uno andasse al primo e l'altro al poi; e avra` quasi l'ombra de la vera costellazione e de la doppia danza che circulava il punto dov'io era: poi ch'e` tanto di la` da nostra usanza, quanto di la` dal mover de la Chiana si move il ciel che tutti li altri avanza.

Incontra Ariovisto ei move in guerra; E quei si ferma in minaccioso aspetto, E d'un morto guerrier la picca afferra, E l'aspra punta gli presenta al petto; Da feroce ardir, che nel cor serra, Fu tosto il duce a giudicar costretto Ch'era ben prode, onde colpir nol lassa, Ma spezzando la picca il cor gli passa.

insieme a punto e a voler quetarsi, pur come li occhi ch’al piacer che i move conviene insieme chiudere e levarsi; del cor de l’una de le luci nove si mosse voce, che l’ago a la stella parer mi fece in volgermi al suo dove; e cominciò: «L’amor che mi fa bella mi tragge a ragionar de l’altro duca per cui del mio ben ci si favella.

Parola Del Giorno

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