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Aggiornato: 16 giugno 2025
6 Doveano allora aver gli eccessi loro di Dio turbata la serena fronte, che scórse ogni lor luogo il Turco e 'l Moro con stupri, uccision, rapine ed onte: ma più di tutti gli altri danni, foro gravati dal furor di Rodomonte. Dissi ch'ebbe di lui la nuova Carlo, e che 'n piazza venia per ritrovarlo.
E però non vi spiaccia d'ascoltarme, come fuor de le stanze il popul Moro davanti al re Agramante ha preso l'arme, che, molto minacciando ai Gigli d'oro, lo fa assembrare ad una mostra nuova, per saper quanta gente si ritruova.
C'è un cascinale vicino. Dove? A destra, non a sinistra, oca! va a cercare qualcuno che venga a tenere i cavalli. Moro ha l'occhio spaventato. Se li lascio andare si accoppano questi accidenti sacrr... Non era il momento di far questioni filologiche.
Stava l'armata ancora al lito moro, miglior vento aspettando, che la porte, quando un navilio giunse a quella riva, che di presi guerrier carco veniva. 30 Portava quei ch'al periglioso ponte, ove alla giostre il campo era sì stretto, pigliato avea l'audace Rodomonte, come più volte io v'ho di sopra detto.
Se 'l dolce folgorar de i bei crini d'oro, e 'l fiammeggiar de i begli occhi lucenti, e 'l far dolce acquetar per l'aria i venti co 'l riso, ond'io m'incendo e mi scoloro, son le cagion che per voi vivo e moro, piango e m'adiro e fo restar contenti gli spirti afflitti in mezzo i miei lamenti, e mi par dolce il grave aspro martoro;
Dietro costoro, un grosso stuolo di cavalieri vestiti pomposamente, montati su cavalli bellissimi, preceduti da un moro di alta statura, col turbante bianco e il caffettano roseo, s'avanza verso di noi. È il gran cerimoniere Hadje Mohammed Ben Aissa, cogli ufficiali di corte, che d
41 Non cessa ancor la maraviglia loro de la gran prova ch'io feci quel giorno, maggior, che se l'esercito del Moro e del Franco inimici avessi intorno. Ed or potr
24 Quivi trovò che di catena d'oro di Ruggiero il cavallo era legato, parlo di quel che 'l negromante moro per mandarlo ad Alcina gli avea dato; a cui poi Logistilla fe' il lavoro del freno, ond'era in Francia ritornato, e girato da l'India all'Inghilterra tutto avea il lato destro de la terra.
Je diede un bacio e tartajanno a stento, Speranno d'esse' inteso da lontano, Strillò: M'è morto Erìgo in sto momento. E da lontano se sentì un sussuro D'antre voci. M'è morto mi' fratello! Strillò Ninetto, e dopo fece: Io puro Sento che moro e vado a rivedello...
89 Sedicimila sono, o poco manco, de le spelonche usciti e de le selve; hanno piloso il viso, il petto, il fianco, e dossi e braccia e gambe, come belve. Intorno allo stendardo tutto bianco par che quel pian di lor lance s'inselve: così Moratto il porta, il capo loro, per dipingerlo poi di sangue Moro.
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