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La data più funesta della mia vita: un anno, da che laggiù, in mezzo a gente sconosciuta, io avevo deciso di morire.... M'era parso che nella preghiera avrei potuto trovare l'obblìo di quell'ora, il perdono anche.... Ma , in quella chiesa fredda, in quel silenzio profondo, mi sono sentita più oppressa che mai.

Ebber da la natura empia e nemica, E pur non hanno odiato: Che per altri fiorir vider la spica, E non hanno rubato: Che bevver fiele e lacrime, vilmente Frustati in pieno viso Da l’ingiustizia cieca e prepotente, E pur non hanno ucciso: Che passaron fra i geli e le tempeste, In basso, ne l’oblìo, Senza sol, senza pane, senza veste, Ed han creduto in Dio: Che uno strato di paglia per dormire Infetto e miserando Ebbero, e un ospedale ove morire, E sono morti amando.

I testimoni vennero, e s'inchinarono; l'atto fu celebrato, e i testimoni partirono, e s'inchinarono senza parole; impassibili, piuttostochè ad uomini somiglievoli ad ombre. Il tabellione mentre ripiegava i suoi scartafacci si sentiva proprio morire non isciogliendo il freno alla garrulit

Signora guardia, non posso aspettare fino a domani. Mi sento morire ed ho come un martello nella testa che mi d

«La massima tristezza è di dover rinunziare alla speranza. «L'estrema speranza..... «..... Al bivio formidabile: di vivere peccando o di.....» Queste erano le ultime parole. La frase non doveva logicamente compiersi così: «o di morire per evitare la colpa?....»

Lo giuro per la vita dei nostri cari figli e pel nostro amore. Ebbene, proseguì Giovanni tergendosi una lacrima, sappilo: io non sono che figlio per adozione dei coniugi Artini; il loro vero figlio morì nelle fasce. Gran Dio!!! Ecco le carte che padre Gonsalvo mi consegnò pochi istanti pria di morire; leggi e dimmi se io posso trattenermi.

ANTIFILO. Non vuo' piú legger per non morirmi affatto de disperazione. Ma io vuo' leggerla solo per morire: a chi vive senza speranza, la morte sola gli è medicina. «... Dicovi che voi stesso sète cagione del vostro male, voi stesso la fucina de' vostri strali, voi stesso tessete fallacie, inganni e vani pensieri d'ingannar voi stesso.

Di desiderio io ti farò morire, se vorrai ch’io ti dica il nome tuo d’una volta.

Egli l'ama e la farebbe felice, ma disgraziatamente è nobile e ricco ed ha un padre orgoglioso troppo de' suoi natali per permettergli il matrimonio con una figlia del popolo. La lascierò adunque morire sotto i miei occhi consunta dal dolore e dall'angoscia!... Oh mio Dio, la felicit

E mentre ai balli sciupano Le fibre e il lusso infame, Geme dai folti strascichi Del popolo la fame. Sovente udiam ripetersi Dai funebri oratori Che i buoni, i giusti muoiono E restano i peggiori; Di tal sentenza, o Gellio, Quanto tu dei gioire! Morbo crudel ti logora, Ma tu non puoi morire. Nel paësel, gli artefici Del ferro e della seta Me per le vie salutano Col titol di poeta;