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Aggiornato: 27 ottobre 2025
Resta dunque resolutissima la difficultá perché, estraendosi ogni anno dal Regno la valuta di detta somma, non vi sia mai moneta per rispetto di detto introito.
Ma, dopo Teseo erano bensí corsi piú secoli, quando Licurgo proibí ogni altra moneta agli spartani, fuorché di ferro ben pesante, acciò, con l'incomodo di contrattare, mancassero i disideri e fosse posto freno al lusso.
È dunque la moneta presente l'ultima coniata in quella zecca.
Fu pensiero d'un mercante di Marsiglia di tentare a mandare in Turchia di questa sorte di monete, e n'inviò come per un saggio due o trecento scudi a un suo fattore a Smirne; il quale seppe sí ben valersi della curiositá de' turchi, che d'un subito di cosí bella moneta s'innamorarono, che le fece loro passare per reali da otto alla pezza, benché in fatti al peso ne andavano dodici.
L'ortolano prese la moneta e la lettera, chiese licenza di andare sino al suo tugurio, discosto di l
Il pover'uomo infinocchiato a questo discorso, pose la mano sulla mano di Mattia quasi per rattenerlo, e disse pieno di speranza: «E se fosse oro di moneta? «È sempre oro! rispose grave Mattia. «Eccone qua! soggiunse l'altro affrettandosi a picchiar di nuovo sulla saccoccia. «E quanto avete? chiese il sagrestano, cui cresceva in bocca la saliva e la lingua. «Dieci doppie!
E poichè sono a parlar di botteghe, entriamo in una bottega da tabaccaio, a vedere che c'è di diverso dalle nostre. In Spagna, all'infuori dei cigarritos e degli Avana, che si vendono in botteghe a parte, non si fumano altri sigari che i così detti di tres cuartos (un po' meno di tre soldi), della forma dei nostri sigari romani, un po' più grossi, squisitissimi o cattivissimi, secondo la fattura, che è un po' trasandata. Gli avventori abituali, che in spagnuolo si chiamano col curiosissimo nome di parroquianos, pagando qualcosa di più si fan dare i sigari escogidos (scelti); i buongustai raffinati, aggiungendo ancora il contentino alla giunta, ottengono los escogidos de los escogidos, i scelti dei scelti. Sul banco v'è un piattino con una spugnetta intrisa nell'acqua per inumidire i francobolli, senza quella seccatura di star lì a leccare; e in un canto una cassetta per le lettere e per le stampe. La prima volta che s'entra in una di queste botteghe, specie quando c'è molta gente, vien da ridere a veder quei tre o quattro che vendono, sbatter le monete sul banco in maniera da farsele saltare fin sopra la testa, e coglierle in aria, con un gesto da giocatori di bussolotti; e fan così da per tutto per accertarsi col suono che le monete sian buone, poichè ne corron moltissime false. La moneta più usuale è il real, che vale poco più di cinque soldi nostri; quattro reales fanno una peceta, cinque pecetas un duro, che equivale al nostro scudo di buona memoria, aggiuntovi ventisei centesimi; cinque scudi fanno un doblon de Isabel, d'oro. Il popolo fa i suoi conti a reales. Il reale si divide in otto cuartos, o diciassette ochavos, o trentaquattro maravedis; monete dei mori, che han perduta quasi la forma primitiva, e rassomigliano a bottoni schiacciati piuttosto che a monete. Il Portogallo pure ha una unit
Invece egli si accontenta di far scivolare monete e biglietti l'un sull'altro e colle dita strette, quasi gli costasse il separarsene e volesse ad ogni singola moneta, ad ogni singolo foglio, dare un saluto amoroso, pieno di affetto e di rimpianti. Se fossi un gran pittore psicologico, vorrei fare due quadri e metterli l'uno di fronte all'altro, come due faccie d'uno stesso prisma,
Dopo di che, come gli faccio vede', Lo pòle avvicinare su le deta, Che sarebbe di dire sur suo piede. Come lo pòle dire tanta gente Che ci ha speso la piccola moneta, Dove che ir giorno appresso nun è gnente. Quann'agnedi da la diputazione, A pij
E, per conoscere come l'altezza e bassezza del cambio non importa cosa alcuna per detto effetto, ho fatto fare il calculo dalli 1582 insin alli 1590, che, secondo lui, il cambio era basso, e dalli 1590 insin alli 1605, che, come dice, il cambio era alto, dell'argento venuto in zecca; e, partita la summa dalli 1582 insin alli 1590, son venuti ogni anno libre d'argento doimiliaseicentotrentasei, che, convertendosi in denari, sono docati ventisettemiliaseicentosessantaotto, nel qual tempo il cambio era basso; e per tutto il calculo dall'anno 1590 insin all'anno 1605, nel qual tempo il cambio era alto, viene per ogni anno libre d'argento ventiunamiliacentoquarantadue, quali, redotte in denari, sono ducati ducentotredicimiliatrecentonovantauno: qual calculo dimostra che non solamente nel tempo del cambio basso il Regno non abbondava di moneta, ma era tutto l'opposito.
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