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Aggiornato: 22 luglio 2025
Marchesa Polissena, e voi passavate per la Dea delle ultime mode, nella citt
Quel giorno, per l'appunto, egli avrebbe dovuto essere negli uffizi, per una discussione di qualche importanza, ed era invece a far l'uditore di una mercantessa di mode.
«Il mio maestro di canto era appunto uno di codesti. Sembrava una figurina tagliata fuori da un giornale di mode. S'inchinava in due tempi; parlava sotto voce con un garbo inalterabile; era sempre del parere delle signore, e nelle sue stesse lezioni sapeva non contraddirmi, apertamente, e non riscaldarsi mai. I suoi lineamenti erano belli, d'una bellezza regolare e fredda.
Peccato che il Parlamento non avesse allora per le mani nessuna legge suntuaria intorno agli abbigliamenti donneschi, perchè l'onorevole Ariberti avrebbe potuto esserne relatore, e scrivere una ventina di pagine da far trasecolare la direttrice d'un giornale di mode. Ma di ben altro si occupava il Parlamento, e l'onorevole Ariberti ne trascurava i lavori da un pezzo.
Prestava a' giuocator spesso danari a un per dieci il giorno di vantaggio; e i figli di famiglia aveva cari, che avesser vizi assai ma non coraggio, perché voleva il pegno e scritti chiari; poi gl'inseguiva col viso selvaggio, e alfin sí vago il conto avea tenuto, ch'avean pagato e il pegno anche perduto. Astolfo, dopo il costume novello, era a Parigi inventor delle mode.
Il tramonto è soave: il mare è di un turchino intenso cupo, e il cielo è d'oro: le torri della fortezza si profilano in grigio scuro sull'orizzonte, che ha i riflessi dei grandi mosaici bisantini; sulla rotonda del Pirgo è un elegante ronzìo di signore che, nella penombra crepuscolare, sgranocchiano amorucci, mode, piccole maldicenze e scioccherie. I fredduristi, i manipolatori di colmi, gli amatori di logogrifi passano da un gruppo all'altro, spacciando come possono la chincaglieria dello spirito. Secondo l'indole, i gusti, l'et
A rivederci, signora Giulia, a rivederci, Lucilluccia mia disse il giovine ingegnere Roberto Arconti, stendendo la mano alle due signore Dal Bono, madre e figliuola, ch'entravano in un negozio di mode nella Galleria Vittorio Emanuele a Milano.
Con questa vita e con queste abitudini è facile comprendere come potesse nella Capitale farsi strada il cicisbeismo, che tra le cattive fu la peggiore delle mode. Brydone, quelle sfere le conobbe in Palermo, e trovò «generale anzi che no» la istituzione.
Ma ahimè! tutto decade, tutto passa, tutto si trasforma: le mode, la gioventù, i capelli, gli affetti ed anche i vulcani. Col pressoio della civilt
Nella sala del thè una fila di sedie coperte di damasco a spalliera dorata accoglie una dozzina di vecchie mamme e zie, le quali stanno a mirare i danzatori e le ballerine, cianciando fra loro di cuffie e di mode, di pettegolezzi amorosi e di piccoli scandali; ma coteste quinquagenarie declamatrici contro un lusso che non potevano più fare, contro l'amore cui avevano dovuto dire addio, contro la bellezza per esse passata, lasceremo in cura ai servitori in livrea che, di quando in quando passando innanzi al venerabil consesso coi vassoi pieni di biscottini e confetti, sapranno empire quelle bocche d'inferno, le quali almeno per qualche tempo cesseranno di qualificare le amabili zitelle per pettegole e scimunite, ed i bei giovani per sguaiati e monelli.
Parola Del Giorno
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