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Aggiornato: 27 luglio 2025
Ma poi, mentre venni parlando dello spirito di miss Yves, delle sue idee amare e tristi, del bene che avrei voluto farle ricevendone da lei molto più, il vecchio, che prima se ne stava a capo chino, mi levò gli occhi in viso sì che potei vedervi sorgere un vivo interesse, sparire i sospetti, ritornare la stima.
E presale una mano, si tirò Lalla sul cuore, e la baciò, la strinse con tanta passione, da rendere ancor più evidente il giuoco di quelle parole. Miss Dill, commossa e muta dinanzi a quella scena si tolse il pince-nez, e colla punta del dito mignolo si asciugò lentamente due lacrime: una per occhio.
Miss Dill, aveva sempre qualche notizia, qualche pettegolezzo da riferire in segreto e fu lei che fece prendere una sgridata solenne alla Nena, raccontando alla contessa di averla veduta col Frascolini, poco lungi dalla villa.
Miss Harrison le bisbigliò all'orecchio: Se non le dispiace, vado dalla piccina... Me ne intendo io di febbre... Diana fece un segno d'assenso e le strinse la mano con gratitudine. Or ora vengo. Molto opportunamente, i Feana pensarono di andarsene. Gi
Quando, verso la mezzanotte, miss Elsa e Paolo rimasero soli, Paolo era così stordito dalla sua felicit
Solo davanti alla stazione ella si rianimò. Ivia ella disse. Miss Olivia era sul marciapiede, ad aspettare i Varedo. Teneva con la destra la sua seggiola a libro, teneva con la sinistra la scatola dei colori, ma consegnò le due cose a un fattorino perchè gliele custodisse, e aperse le braccia a Bebè che si protendeva verso di lei. O Bebè, darling.
Stetti sepolto, non so per quanto tempo, nella poltrona dove si era seduta miss Yves; poi l'aspettai andando da una sala all'altra, vagando intorno all'albergo. Non so cosa si sar
Miss Mary Garnett, la governante, inglese, venne ad avvertire la contessa che la piccola Lillia non voleva alzarsi: era molto rossa in faccia, e miss Mary Garnett temeva avesse la febbre.
Chi sono io?... Non ti ricordi della signora Aia? Certo che Bebè se ne ricordava, ma i suoi trasporti per la signora Aia erano molto diminuiti. Non lei aveva visto al suo letto durante la breve malattia, bensì Miss Olivia che con la mano le faceva le ombre sul muro, che le raccontava tante belle storie, che le cullava i sonni con una sua dolce canzone.
Tullio, Tullio, che cosa orribile! Ah, che cosa orribile! Non ho mai sofferto tanto, mai, mai. Era verso sera. Mia madre, miss Edith, il dottore erano discesi nella sala da pranzo. Io e Giuliana eravamo rimasti soli. Non avevano ancora portato i lumi. Entrava il crepuscolo violaceo d'ottobre; il vento scoteva i vetri a quando a quando. Aiutami, Tullio!
Parola Del Giorno
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