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Aggiornato: 27 giugno 2025
<<Dimmi, maestro mio, dimmi, segnore>>, comincia' io per voler esser certo di quella fede che vince ogne errore: <<uscicci mai alcuno, o per suo merto o per altrui, che poi fosse beato?>>. E quei che 'ntese il mio parlar coverto, rispuose: <<Io era nuovo in questo stato, quando ci vidi venire un possente, con segno di vittoria coronato.
Quelli che vedi qui furon modesti a riconoscer sé da la bontate che li avea fatti a tanto intender presti: per che le viste lor furo essaltate con grazia illuminante e con lor merto, si c’hanno ferma e piena volontate; e non voglio che dubbi, ma sia certo, che ricever la grazia è meritorio secondo che l’affetto l’è aperto.
pero` che forse appar la sua matera sempre esser buona, ma non ciascun segno e` buono, ancor che buona sia la cera>>. <<Le tue parole e 'l mio seguace ingegno>>, rispuos'io lui, <<m'hanno amor discoverto, ma cio` m'ha fatto di dubbiar piu` pregno; che', s'amore e` di fuori a noi offerto, e l'anima non va con altro piede, se dritta o torta va, non e` suo merto>>.
E come noi lo mal ch'avem sofferto perdoniamo a ciascuno, e tu perdona benigno, e non guardar lo nostro merto. Nostra virtu` che di legger s'adona, non spermentar con l'antico avversaro, ma libera da lui che si` la sprona. Quest'ultima preghiera, segnor caro, gia` non si fa per noi, che' non bisogna, ma per color che dietro a noi restaro>>.
<<Dimmi, maestro mio, dimmi, segnore>>, comincia' io per voler esser certo di quella fede che vince ogne errore: <<uscicci mai alcuno, o per suo merto o per altrui, che poi fosse beato?>>. E quei che 'ntese il mio parlar coverto, rispuose: <<Io era nuovo in questo stato, quando ci vidi venire un possente, con segno di vittoria coronato.
Canzon, se innanzi a lui per grazia arrivi, che dee chiuder di Giano il tempio aperto, benchè nulla è 'l mio merto, pregal, che sola non mi lasci in guerra poi che per lui si spera pace in terra. Qual degno pianto verseran gli occhi miei dal cor mai sempre, che conosco il tuo male, e 'l mio gran danno?
E' mi dispiace sol che il giovinetto di tanto merto impiego alcun non abbia; ma pregherò Gesú mio benedetto che in pazienza ei soffra e non in rabbia. S'altro unguento non hai nel bossoletto disse Marfisa, tu mi par da gabbia; e' si vuol ben pensar ch'egli abbia stato un uom che non ha pari e nobil nato.
54 Orlando, come gli appertenga nulla l'alto rumor, le strida e la ruina, viene a colei che su la pietra brulla avea da divorar l'orca marina. Guarda, e gli par conoscer la fanciulla; e più gli pare, e più che s'avicina: gli pare Olimpia: ed era Olimpia certo, che di sua fede ebbe sì iniquo merto.
31 O conte Orlando, o re di Circassia, vostra inclita virtù, dite, che giova? Vostro alto onor dite in che prezzo sia, o che mercé vostro servir ritruova. Mostratemi una sola cortesia che mai costei v'usasse, o vecchia o nuova, per ricompensa e guidardone e merto di quanto avete gi
così fec’ io con atto e con parola, per apprender da lei qual fu la tela onde non trasse infino a co la spuola. «Perfetta vita e alto merto inciela donna più sù», mi disse, «a la cui norma nel vostro mondo giù si veste e vela, perché fino al morir si vegghi e dorma con quello sposo ch’ogne voto accetta che caritate a suo piacer conforma.
Parola Del Giorno
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