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Lo studio intorno ai tempi e alla vita del poeta è fatto ampiamente; quello intorno alle opere, un po' farraginoso e troppo polemico. All'ultimo, si ha, è vero, l'impressione di aver conosciuto un Meli molto diverso da quello, diciamo così, leggendario, e infinitamente più simpatico; ma l'apologia del poeta lascia perplessi. Il critico insiste più del convenevole su le qualit

Pri la monaca racchiusa, Ch’avi sempri ostruzioni, Facci pallida e giarnusa Isterii, convulsioni¹⁷⁶, ¹⁷⁶ Meli, Poesie: Sarudda, ditirambo.

Quando tu credi di uscir di tanta confusione sboccando a Ballarò, allora il frastuono accresce lo sbalordimento. Altre botteghe con altre merci si succedono come rincorrendosi a destra ed a sinistra: ed un vinaiuolo grida come nella Fata Galanti del Meli⁵⁷: ⁵⁷ Canto I, ott. 12. Tasta ch’è di Carini, veni, tasta! ed uno spillettaio: Haju spinguli, agugghi e jiditali, Haju curdedda pri faudali!

La fama del Meli varcò, lui vivente, i confini dell'isola, ed ora il suo nome va accompagnato nel continente a quelli del Belli e del Porta. Ma i più ne parlano per sentita dire. Gli stranieri forse lo conoscono assai meglio di molti italiani. Le traduzioni lo rendono più facilmente accostabile; ma le qualit

¹⁷⁷ Vedi: Biglietto viceregio per cui a nome di S. M. si partecipava alla Rev. Madre Priora del ven. monastero di S. Caterina l’ordine dato ecc., Palermo, 7 luglio 1764. ¹⁷⁸ Meli, Poesie: Sarudda.

Ecco Ma chi pittura! Il buon Meli, disgustato delle scene alle quali gli tocca assistere, pennelleggia le condizioni dei tre ceti. A lavoro finito, egli non ha il coraggio di dare alle stampe la sua poesia, e la lascia manoscritta. È carit

La prospettiva della svestizione sorrideva lietamente a quelle tra le moniali che non si sentivano di durarla in mezzo alle miserie, alle piccinerie del chiostro. «Oh se le cose mi vanno a seconda, esclamava la povera Monaca dispirata del finissimo Meli, come sarò felice!

Meli conferma la inusata eleganza del nuovo posto nei tanti Gran cornacopj, Specchi e lumeri, Ed autri mobili Di cavaleri;

¹⁸¹ Meli, Poesie: La Monaca dispirata. questa è poesia. Assistita dall’abile avvocato Don Onofrio Paternò, suor M.a Antonia Trigona vinceva la sua lunga causa di svestizione. Ella, col titolo di Baronessa di Spedalotto, Cugno, ecc., ereditava feudi considerevoli. Ed eccole a ronzarle attorno vagheggini e pretendenti.

Con questo colpo di stato anche i grandi dovevano passare sotto le forche caudine dei piccoli. Gli stessi Meli e Scimonelli non avrebbero potuto sottrarvisi. Meli, Presidente perpetuo, ne sorrise; altri vi si acconciarono. Gli screzî, gi