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Aggiornato: 12 maggio 2025


²⁵⁷ A Ballarò era vicolo dei Seggettieri quello che adesso si chiama Ant. Lomonaco Ciaccio. Al Capo è sempre il Vicolo dei Seggettieri, che sbocca sulla via Cappuccinelle. Pei lettighieri poi, ricordati nel capo X, giova avvertire che, come essi facevano una specie di maestranza per , così da loro prendevano nome la Via delle lettighe ed il Vicolo dei lettighieri.

Al giunger di questi, si chiama il massaro dell’Ospedale dei matti, e gli si affida con le catene ai piedi il malcreato, il quale stavolta senza boia, da Ballarò, pel Cassaro, Porta Felice, la Marina, viene condotto in carcere a S. Giovanni dei Leprosi, manicomio e spedale delle malattie di pelle.

La differenza tra padronali e da nolo costituiva due classi diverse di seggettieri; quelli da nolo facevan parte da ; si associavano nella devozione dei loro santi protettori Euno e Giuliano, componendo la confraternita di S. Uniu, e abitavano vicoli che prendevano nome da loro a Ballarò ed al Capo²⁵⁷. La vecchia e non più ribattezzata «Via delle sedie volanti», che si apre di fronte alla chiesa S. Cosmo, era loro abitazione e posto de’ loro veicoli.

Gli studiosi di criminologia moderna gradiranno sapere che queste marche eran tatuaggi, segni fatti a punta d’ago sulla viva carne³²³. ³²³ Villabianca, Diario, in Bibl., v. XX, p. 167; v. XXI, pp. 114, 140, 214. Un facchino di piazza coperto d’uno straccio simboleggiante la toga senatoriale, camuffato da Senatore per le grasce, camminava per Ballarò.

Quando le prime vaghe notizie del futuro Cagliostro cominciarono a giungere nell’Isola, tutti sapevano delle prime capestrerie di Peppino Balsamo. E come ignorarle se la madre di lui, D.a Felice Bracconeri, in compagnia della figliuola Giovanna, nella recondita via della Perciata a Ballarò, era di continuo commiserata dalle comari del vicinato, e nota agli abitanti dell’Albergaria?

Tant’è: ritornato in patria, qualche occupazione doveva egli procurarsela: e se la procurava accompagnandosi coi monelli di Ballarò o buttandosi a capofitto in mezzo a tutte le brighe degli scavezzacolli suoi pari. Quando incontrava birri a condurre carcerati, era per lui una vera festa lo slanciarsi loro addosso per liberare la preda. Gli atti di ribellione alla forza pubblica avevano in lui la maggiore attrattiva, in lui, nato e cresciuto nel quartiere più rissoso della Citt

¹⁰ Vedi in questo volume il cap. sulla Giustizia; e nel precedente il cap. Scenate funebri simili, ma con particolari più strani, si perpetravano prima, a mezza Quaresima, nella Piazza di Ballarò segandosi il fantoccio di una megera mostruosa, fetida.

Ci si consenta di tornare un poco indietro per osservare che la soppressione dei Gesuiti aiutò lo sviluppo dello insegnamento privato. Tra le scuole più note d’allora ce n’era una nel quartiere di Ballarò. Nel giorno che inaugurossi la nuova Biblioteca senatoriale (25 apr. 1775), il Vicerè volle entrare nella vicina chiesa di S. Michele Arcangelo per ricevere la benedizione. «Quivi fecero una vaga, deliziosa mostra li scolarelli di G. B. Romano, pedante, prete, che teneva scuola presso la detta chiesa, quali vestiti da soldati con armi e bandiere, formando uno squadrone di battaglia, fecero corte ed onore al Principe: e la banda degli strumentisti di questa truppa di ragazzetti accrebbe il brio e lo spirito di questa festa»⁴³². Immaginiamo la gioia del p. Romano a questa funzione militare, e come dev’essere stato felice quando il Vicerè Marcantonio Colonna gli avr

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