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Aggiornato: 12 giugno 2025
68 Il medesmo desir Marfisa avea, per far del padre suo tarda vendetta; e con gli sproni, quanto più potea, facea il destrier sentir ch'ella avea fretta. Ma né l'una né l'altra vi giungea sì a tempo, che la via fosse intercetta al re d'entrar ne la citt
Ed ei tenendo in cor le voci impresse De l'alto messaggier dianzi disceso, Seco non sa pensar, come cadesse Un regno, che dal Cielo era difeso. E pur costei con le sue luci istesse Videlo darsi in preda al fuoco acceso; E fra 'l sangue de' suoi spenti e dispersi Aveva in trista fuga i piè conversi. Fra' tai pensieri in sè medesmo ondeggia.
Al gran rumor né mar né ripa tacque, ed Ecco risonar per tutto s'ode. Scuopre, Ruggier, lo scudo, che bisogna; se non, sei morto, o preso con vergogna. 50 Così disse il nocchier di Logistilla: ed oltre il detto, egli medesmo prese la tasca e da lo scudo dipartilla, e fe' il lume di quel chiaro e palese.
Rinaldo e gli altri cavallier fermarsi per veder come seguiria lo scontro. Tosto costui per terra ha da versarsi, se in luogo fermo a mio modo lo incontro dicea tra sé medesmo Ricciardetto; ma contrario al pensier seguì l'effetto: 10 però che lui sotto la vista offese di tanto colpo il cavalliero istrano, che lo levò di sella, e lo distese più di due lance al suo destrier lontano.
Quel medesmo che vuol provarsi, non altri, il ti giura». «Se ’l mondo si rivolse al cristianesmo», diss’ io, «sanza miracoli, quest’ uno è tal, che li altri non sono il centesmo: ché tu intrasti povero e digiuno in campo, a seminar la buona pianta che fu gi
Non era colpa sua più che del sesso, che d'un solo uomo mai non contentosse: e s'han tutte una macchia d'uno inchiostro, almen la sua non s'avea tolto un mostro. 37 Il dì seguente, alla medesima ora, al medesimo loco fa ritorno; e la regina e il nano vede ancora, che fanno al re pur il medesmo scorno.
Ma chi pensasse il ponderoso tema e l'omero mortal che se ne carca, nol biasmerebbe se sott'esso trema: non e` pareggio da picciola barca quel che fendendo va l'ardita prora, ne' da nocchier ch'a se' medesmo parca. <<Perche' la faccia mia si` t'innamora, che tu non ti rivolgi al bel giardino che sotto i raggi di Cristo s'infiora?
Tu credi esser più amato; io credo questo medesmo: ma si può veder al frutto. Tu fammi ciò ch'hai seco, manifesto, ed io il secreto mio t'aprirò tutto; e quel di noi che manco aver si veggia, ceda a chi vince, e d'altro si provveggia.
Lo buon maestro a me: «Tu non dimandi che spiriti son questi che tu vedi? Or vo’ che sappi, innanzi che più andi, ch’ei non peccaro; e s’elli hanno mercedi, non basta, perché non ebber battesmo, ch’è porta de la fede che tu credi; e s’e’ furon dinanzi al cristianesmo, non adorar debitamente a Dio: e di questi cotai son io medesmo.
Ed io repente a le sue voci acceso Sentomi franco, ed ho guerriero il core, E l'usato vigor non m'è conteso, Anzi a la destra mia cresce il valore. Gli risponde Tersandro: hai ben compreso; Anch'io di me medesmo or son maggiore, Ho le piante leggiere, il braccio ho saldo, E via più che l'usato il petto è caldo.
Parola Del Giorno
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