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Aggiornato: 13 luglio 2025


Francesco Caterina (continuando) Ma non pensate che io inveisca ancora contro di voi. No, no, Francesco! La lotta fra voi e me è finita. Innanzi a quel cadaverino... io non sono più la donna che vi giudica. No: io sono la madre umiliata, la madre che s'era illusa di poter combattere perfino la morte con l'orgoglio dell'affetto materno.... Quando io era qui, un momento fa, ad accusarvi e a difendermi, tutta intenta all'avvenire (a poco a poco il suo terrore si dissolve [pg 357] in commozione), egli viveva la sua ultima ora, e sono giunta appena in tempo per vederlo agonizzare.... Oh, perchè illudermi?! perchè illudermi così?!... (Gli occhi le si ingombrano di lagrime.) Perchè figurarmelo adulto, capace di comprendermi, capace di perdonarmi?... Perchè?... Egli era distrutto gi

Ah! questa era una potenza; questa una forza nel mondo: e quando egli potesse averla, oh come ne avrebbe saputo trarre profitto! Qualche cosa del nonno materno, egli l'aveva intesa: era un avaro, usurajo, e di certo aveva lasciato morendo un vistoso patrimonio. Sapeva pure che il padre aveva giuocato e giuocava, ma non era possibile che avesse consumato grossa parte, che ne dovesse rimanere a lui la povert

Ma se le tue parole or ver giuraro, dimmi che e` cagion per che dimostri nel dire e nel guardar d'avermi caro>>. E io a lui: <<Li dolci detti vostri, che, quanto durera` l'uso moderno, faranno cari ancora i loro incostri>>. <<O frate>>, disse, <<questi ch'io ti cerno col dito>>, e addito` un spirto innanzi, <<fu miglior fabbro del parlar materno.

È carino questo fanciullo disse Egli posandogli una mano sulla testa ma ecco che i vostri occhi scintillano di orgoglio materno; cara cugina, non avete paura di far peccato? Avevo voglia di ridere e di piangere insieme. Mi sentivo un gruppo alla gola e un formicolio nelle vene, come se vi si fosse infiltrato un licore nuovo.

Essa ricoricò il suo bambino, poi lasciossi in abbandono cader sul fondo del perduto barchetto. Fra tanti e variati patimenti, fra il digiuno, fra la nausea, fra la speranza tante volte nata e tante sparita, solo l'amor materno l'aveva tenuta in vita; ora prevaleva l'ambascia; le si offuscarono gli occhi, più non vide, più non udì...

Ormai osava tutto: e poi, fra le tante passioni sfrenate, si svegliava in lei l'amore materno. Quando si era posta in cuore una cosa nessuno avea potere per dissuaderla. Quel puro affetto, un bacio della sua bambina, la voce, il sorriso di lei, le sembrava avrebbero consolato, in tante angustie, il suo animo. Sarebbe stata la forte, la nuova distrazione, della quale sentiva il bisogno.

Yole, poichè lungamente stette pensosa, si scosse a un tratto, corse, si recò in braccio Gismonda, e con amore materno la confortava, o col suo proprio lino le sue lagrime asciugava: quindi con piacevole voce riprese: «Oh! non piangere, Gismonda, non piangere. Malaugurata colei che sforza al pianto la faccia della bellezza! Santa Vergine! la mia miseria soverchia l'anima mia, e mi conviene trasfonderla in altrui. Madre degli afflitti! gi

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