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Aggiornato: 16 giugno 2025
Piangevano i circostanti a sì dolorosa scena, nè reggea loro l'animo di lasciare Marcellina in quella situazione, nè riescivano a partirla da quella estinta spoglia, cui si avviticchiava furibonda e minacciava in suono di piet
Era la Marcellina con altre donne e col padre sempre nel campo, e solo si ritraeva a Montebello, allorchè l'esercizio militare richiamava nel bivacco la quiete. Essa provvedeva i cibi al suo amico ed al Colonnello di lui, e talora presentò lo stesso Generale col fresco latte delle sue capre che a Nebiolo iva a spremere il padre, e un dì gli offrì di quello stesso squisito cibo che gi
Poichè ebbero compimento le religiose cerimonie e si tolsero dal sacro loco gli sconsolati, Girani si accorse che fuori della chiesa tutti stavano in inquieta attenzione i suoi compagni d'armi, e non lunge scoprì breve drappello di soldati che tenevano le bocche de' fucili a terra, ed erano preceduti da alcuni tamburi coperti di negro velo. Girò intorno le dubbie pupille e lesse nel volto di tutti il proprio destino, e volto a Marcellina stringendole la mano: Marcellina, mia compagna nella sventura, ecco gi
Accade che taluno de' vicini si rendesse ad Alessandria a visitare qualche congiunto pur soldato: la Marcellina gli fu intorno e gli proferì mille ricordi, mille cose che dovesse usare e dire al suo sposo. Il premea ognora di nuovo perchè nulla dimenticasse, e quasi dovesse solo occuparsi di loro, il pregava perchè mentre dimorava col
Ognuno si studiava di rendere men nojoso il tempo che si mettea in mezzo a queste nozze con qualche nuovo diporto. Rendeasi la gentile brigata sui vicini monti, e qualunque fosse il luogo a cui si indirizzassero, riusciva sempre aggradevole alla Marcellina perchè nuovo, mentre essa non avea mai veduto che il natìo suo nido.
Il cieco allora la esortò a starsi di buon animo, volle che apertamente le narrasse quante volte si fosse incontrata in quel giovane, e come ei si comportasse verso di lei: accertatosi che fosse preso per la Marcellina, la consigliò a studiarsi di saperne il nome, o almeno il paese di lui, prendendo poi sopra di sè la cura di renderla felice, se lo avesse riputato degno di possederla.
Povera Marcellina, invano una rozza culla volea tenerti lontana dalle passioni del bel mondo; invano il natìo tuo colle ti crebbe alla solitudine ed alla pace. Amore s'apprende ai petti più rozzi, e penetra i più silenziosi recessi; Amore stringe il cuore de' porporati monarchi e dell'ultima villanella: è il vento che scuote la cima del superbo pino e la viola della valle, è bufera che spande la discordia nelle popolose citt
Sebbene il lavorìo della poca sua terra dovesse solo condursi per le sue e per le braccia del marito, e l'opera della Marcellina potesse riuscir loro a molto sollievo, essa non volle serbarla che alle cure più lievi, e amò meglio sola indurare nelle fatiche.
Perciò stavano fra loro ragionando del modo con cui dare un segno, ma non sapeano ravvisarne uno sicuro. Allora il Generale soggiunse Se un ardito potesse salire la torre del tempio... Un lampo parve balenare innanzi a Girani, che rispondea interrompendo È fatto: a ciò basta Marcellina.
Ivi s'innalzarono le bandiere della gloria, e ognuno riguardando la capanna di Marcellina compiangea l'orfano colle e il vedovo padre. Nebiolo orbato e solo nella squallida casa, sempre dolente, chiamava e nella mesta notte e nel giorno affaticato la figlia, e rinnovellava ad ogni istante la storia dell'acerbo dolore.
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