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Aggiornato: 16 giugno 2025


Marcellina era figlia di Giovanni, che fra i maggiori di Nebiolo teneasi pel più venerabile padre. Innocente come l'agnella che pasceva sul suo pendìo, negletta come la pianta del bosco, cresceva la bella come il fiore di primavera: era pronta e vivace, d'un animo puro e dilicato, vestita di quella soave verecondia, onde natura volle far presente al suo sesso per renderlo più vago e desiato.

Fra questi piacevoli errori, fra queste selvette amene, scegliendo fior da fiore muovea la Marcellina il piede sull'erba onde era pinta la via.

Il buon vecchio sorridendo allora la ricercava perchè fortemente le tenesse di quello sconosciuto, e rispondendogli la Marcellina, ciò nascere dalla gratitudine che sentiva per la premura in quel usatale, dolcemente presala per la mano Oh figlia! questi occhi pur troppo si chiusero per sempre al giorno, ma io vedo il tuo volto innocente colorarsi di modesto rossore: mel dicono le tue parole interrotte, e questa mano che trema nella mia. La gratitudine è come la piet

Ah , Marcellina! breve omai sia il sospirar nostro: la tua mano fu il premio che io desiderava alle mie fatiche: omai il mio grado mi consente di menarti per isposa, e il sarai, e noi vivremo felici.

Marcellina andava innanzi, ma aveva addietro il cuore, teneva il capo inclinato verso la strada percorsa, e tendeva l'orecchio desiderosa di sapere se quello straniero la seguitasse, ma pur temeva di rivolgersi. Però ove la strada era più erta, e dava volta sicchè con poca difficolt

Marcellina non curata innoltrò col suo cesto fino al mercato. Questa è una piazza che quasi riposo giace a met

La giovane, che nella sua schietta innocenza mal sapea celare gli affetti ascosi, gli ripose che cari al certo le sarebbero riusciti, ma che ad ogni modo si sovveniva di lui anche di troppo Dunque, Marcellina, io non vi sono indifferente! mi potreste voi amare? voi?

Giri, allora disse il padre, giri la tazza dell'amicizia, e ponga giulivo fine a questo festevole giorno. Venne il rustico cratere allora terso nell'onda, ed empiutolo di spumante vino, Marcellina lo offrì al padre.

Erano mortali ferite a Marcellina quelle parole e la disperavano: al fuggire d'ogni fidanza, più cadea l'infelice nel dolore. Ah voi non sapete ch'io tutto perdo, lui perdendo, e sola mi rester

Marcellina cadde nel maggior fastidio del mondo, e poco anche intendendolo, sbigottita disse che quel giovane non le avea detto nulla, non averlo veduto che poche volte e per caso, e porla in forte timore il misterioso suo favellare.

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