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Aggiornato: 24 giugno 2025
Vedeva invece il giovanotto lungo e magro, quello che portava gli occhiali colle suste: Pietro Laner. Pietro Laner!... Scoperto il tradimento di Nora, che cosa avrebbe fatto?... Che colpo!... Sarebbe diventato pazzo di dolore, di collera.... Oh, ma non ci sono io? pensava Evelina.
Sciaverio lo levò da tanto imbarazzo proponendogli la terra del Chiarchiaro: sorgeva solitaria in riva al mare, sulla punta destra d'un seno: era d'un suo amico, un certo mastro Vanni Greco, un vecchietto magro magro, con una barbaccia grigia, e gli occhi rossi come Caronte; non sapeva se compare Nicola lo conoscesse.
Stava per cercare l'uscita, quando un lembo del tramezzo s'aprì e dinanzi gli comparve un uomo che fissò su di lui due occhi vivi, brillanti, a riflessi di due colori. Quell'uomo era alto di statura, magro, esile, colla carnagione di un color caffè al latte, capelli bruno chiari e barba nerissima. Sulle suo gote scorgevansi tre cicatrici parallele e una verruca.
Invece don Alessio, il minore, aveva battuta tutt'altra via; egli la sentiva diversamente del fratello, col quale si dissomigliavano anche di persona: era corto, magro assaettato. Non voleva saperne di arbitri; per lui ciò era un voler comprare impicci a contanti, senza alcuna utilit
Ma non era un cattolico fervente, aveva idee liberali, e questo attenuava di molto agli occhi de' suoi superiori il merito del suo zelo. Egli però se ne consolava col pensiero di far vivere la sua famiglia adottiva col magro frutto delle sue prime fatiche, e colla rendita del suo beneficio. Ma anche questa nobile gioia doveva essergli amareggiata e resa difficile.
Ah! Signore! Ah! Signore!... esclamava costei, a mani giunte, col magro viso solcato da lacrime ardenti. Vederla!... Ancora una volta vederla!... La padrona mia... la mia buona padrona!... Ah, Signore, vederla!... Era la Giulia che tornava in quel punto: piccola e magra, di dubbia et
Nell'aprile dell'anno 1860, un eccentrico personaggio venne ad abitare l'alpestre paesello di C.... Era un uomo sui cinquant'anni, magro, sparuto, dagli occhi incavati ed immobili, dal sorriso amorevole, tratto tratto mefistofelico.
Mentre mi disponevo a seguirlo, lo scalpitio acuto di una cavalcatura si fe' sentire sui ciottoli della strada. Comparve un coso allampanato, le cui gambe lunghissime penzolavano ai fianchi del magro ronzino quasi fino a terra. Era vestito con una certa pretesa cittadina mediocremente giustificata, ed aveva le tasche infarcite di cartaccie.
Motto esplicativo di mille oscure tragedie della vita, non meno triste, anzi assai più triste di quelle che finiscono con un veleno o con un colpo di pistola; tragedie che tormentano lunghe esistenze, e non hanno neppure il compenso di destare interesse e commozione attorno a loro. Magro compenso! esclamò Punzi.
Due altri stavano nel fondo del gabinetto in rispettosa e muta attenzione. Era uno il cappellano della casa, pretazzuolo di mezzana statura, aspro e cachetico all'aspetto, magro e angoloso della persona; il suo volto col tarlo del vaiuolo pareva indizio del tarlo del malumore che dentro il rodeva.
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