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Aggiornato: 24 giugno 2025


Un soldato decrepito scaldava al sole il suo magro corpicciuolo e parecchie medaglie, tra le quali spiccava la stella della Legion d'onore. Chiesi al mio cicerone se quello fosse un soldato del primo Napoleone. , mi rispose, delle ultime campagne del grande Impero. E quella decorazione? , è decorato; gli hanno reso giustizia. Per qual fatto d'armi? Per nessuno; l'ha avuta tre mesi fa; mi rispose il cicerone corazziere. Capii così in digrosso, che, dopo un certo numero d'anni d'invalidato, si acquista il diritto alla stella. È una decorazione d'anzianit

Nell'andarsene, ebbe una sorpresa. Giungendo alla stazione, vi trovò ad attenderlo un giovinotto bruno, magro, con due occhi assai vivi e profondi, il quale, qualificandosi per un addetto della tenuta d'Astianello, gli chiese semplicemente, ma in modo abbastanza categorico, se la Duchessa fosse ammalata molto, molto?...

Sono stata anche da Sofia, prima di Villa Borghese; oh, se sapessi quante cose ho fatte oggi, dalle tre! Povera Sofia, il bimbo è sempre con le febbri e si è fatto magro, giallo; domani lo avvolgeranno negli scialli, lo metteranno in carrozza chiusa e lo porteranno a Tivoli; chi sa che il cambiamento d'aria gli faccia bene... Federico parte con Sofia?

Mancavano tre giorni appena al Natale e bisognava uscirne. Sedevano entrambi innanzi al camino, dopo un pranzo di magro fatto con certi pesci, che forse non eran pesci.

Un uomo calvo, magro, e ravvolto in un lacero arnese, che pareva un capotto da militare, stretto ai fianchi da una corda stava seduto dinanzi al cammino, covando alcune bragie prossime alla consunzione. Un gatto gli era accosciato sulle ginocchia, e gli serviva col suo calore di supplemento a quel fuoco in miniatura.

Che significa ciò? mormorò Maometto. E i suoi occhi mandavano fiamme. Michel Magro, seduto sul tamburo, da parte, bisbigliava: Ohe, ohe! che la vada a finir mica bene? Ma in quella si aperse improvvisamente l'uscio di strada e una delle guardie si lanciò dentro gridando con voce soffocata: Maometto, Maometto, scappa!

Nessuno vuol credermi; debbo passare per forza da innamorato infelice!» E alcuni giorni dopo: «Sono furibondo. Ho incontrato Babolani, il gran chiacchierone; lo rammenti? Quel coso lungo, magro e col naso storto, che tempo addietro avea tentato di tirarsi su reporter di giornali, ed ora fa l'agente di annunzi per non so quale ditta? Non lo vedevo da un secolo.

Un prete di vettura, fra i cinquanta e i sessant'anni, piccolo, magro, con un viso da buon uomo, su cui stavano dipinte le afflizioni di una vita stentata, il quale rispondeva appunto al nome di don Omobono, sgambettava per le vie di Roma, nella mattina del giorno 22 ottobre 1867.

Parola Del Giorno

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