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Aggiornato: 14 ottobre 2025
Essa aveva trovato il suo Eden tra le macerie e sotto la toga cenciosa del nostro mendico aveva scoperto colla sua immaginazione esaltata il tipo della fiera razza degli antichi Quiriti. Nello studio di Manlio ov'ella si recava sovente, s'era incontrata con Muzio, il quale posava davanti alla creta del maestro.
Tali apparivano gli spettri delle macerie lanciate nell'aria dalla potenza della polvere ed i maggiori che più atterrivano gli astanti erano lontani, mentre i minori che non si scoprivano, e quindi non spaventavano, giungevano ad oltrepassarli e colpire nelle loro vicinanze, ciocchè obligò i nostri amici ad allontanarsi di fretta dalla scena di distruzione.
Era divenuto rosso in viso, non saprei dire se per gioia o per modestia. Non gli diedi tempo di riflettere, nè di ringraziarmi; dissi: Che farò io?... Mi sento come travolto fra le macerie di un vasto edificio improvvisamente rovinatomi addosso. Hai inteso parlare di persone vissute due o tre giorni sotto le rovine delle loro case nei grandi tremuoti? Tratte fuori miracolosamente incolumi, avevano perduto la nozione del tempo trascorso in quell'orribile stato. Tra esse e me la differenza consiste in questo: esse credevano che i giorni fossero stati ore; a me sembra che le ore siano state, non giorni, ma anni. E non so se qualcuno arriver
E se lo spirito della vecchia stirpe passeggia veramente, vergognato, tra le macerie dell'antica capitale del mondo, esso si sar
Come il Fregoso vide in tal guisa avviato il lavoro del Campora, mandò sotto le mura un araldo. Allo squillar della tromba, Antonio Del Carretto, il difensore del castello, si affacciò sulle macerie.
"Ora ci si fa davanti la bella regione in cui l'uomo crebbe più grande che in qualunque altra contrada del mondo, e vi operò portenti di energia e di senno: entriamo nella sacra terra da cui venne la luce che illuminò l'universo. Anche qui alla rigogliosa vita d'un tempo è succeduta la morte; e in molti luoghi non trovi più che macerie in mezzo a vasto deserto, a solitudine desolata, a silenzio d'essere umano. Caddero le citt
e delle sue torri e del gran fabbricato non restò allora che un ammasso di macerie. Messer Simone, confinato omai al Pantano, vi lasciò solo una guardia per le poche stanze che nell’interno v’eran rimaste. Si scendeva da quelle in ampi sotterranei dove la luce diurna non era mai penetrata.
Ora non stava più rinchiuso in camera di continuo, perchè il desiderio di sfuggire donna Camilla era il più forte che egli provasse, ma portava la sua indifferenza, la sua apatia, alla Camera, al Club della Caccia, negli uffici della Stampa ovunque lo conduceva l'abitudine, e la sua faccia emaciata, tutta la sua persona infloscita, cadente, erano guardate con la stessa cinica compassione con cui si guardava quell'ammasso di macerie annerite che occupavano il posto dove l'elegante teatro sorgeva un tempo: e della prossima fine del principe della Marsiliana si parlava da tutti, come si parlava della imminente, irreparabile rovina del patrimonio Urbani.
In questo mezzo, uno scalpiccìo sordo ma vicino gli giunge all'orecchio; ed ecco che, spinto dall'ira e sperando trovar le traccie dell'assassino, raccomanda con uno sguardo la sorella all'amico, e in un baleno corre fuori. Tentando con furia le pareti del buio andito prima attraversato, sente cedere un'imposta; cacciasi arditamente per que' luoghi sconosciuti, e trovatosi in un soppalco, basso, ingombro di macerie e di travi, vede nel buio fondo muoversi qualche cosa: sembragli un uomo che si strascini carpone. Fatto cieco dal suo furore, afferrando una pistola che teneva nascosta, balza minaccioso incontro a colui, ch'altri non poteva essere che l'assassino di Stella. Ma, fatti appena pochi passi in quel nascondiglio, ove solo penetrava un barlume dalla cadente tettoia, pensa d'essersi ingannato, poichè l
Essi, tremanti sempre davanti a qualunque prepotenza, non ponno pesare al cospetto di quelle macerie ove prestando l'orecchio s'ode ancora l'eco delle maschie ed eloquenti favelle che parlavano ai figli di Marte quando decidevano se un re dei Cimbri, uno delle Gallie od uno della Mauritania doveva trascinare il carro del trionfatore repubblicano.
Parola Del Giorno
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