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Aggiornato: 18 giugno 2025
LARDONE. Poco importa questa disfida alla mia fame, e ad ogni parola fare una disputa. PEDANTE. Il parlar teco troppo familiare causa il minuspretio: omnis familiaritas parit contemptum; ma sempre che parlerai meco senza licenza, vuo' cavarti un dente. LARDONE. Vorrei piú presto perdere un diamante che un dente. Ma io merito questo e peggio.
Entrò egli meco in vari ragionamenti, e caduto discorso di Nebiolo, appoggiato ad un bastone narrò le sventure che ripeto alle anime sensitive.
Ma guardo pure e non ci veggio alcuno. Quel non è Girifalco? Orsú! Mi voglio apparecchiare a una magra cena. Girifalco da ben, Dio ti contenti. Ti son pur servitor: ma sei un cert'uomo che non mi degni; o che tu m'abbia in odio, non so perché. GIRIFALCO. T'ho in luogo di fratello. PILASTRINO. Toccala qui. Vo' che istasera facci una bontá: che venga a cenar meco, se mi vuoi ben.
Perdonate un istante, don Francesco, gli disse: vorrei pregarvi permetteste alla duchessa di venirmi a vedere sovente. Ella verrebbe egualmente, il so, ma pure esprimo anche a voi il mio desiderio.... La vedrò tanto volentieri.... Ve la condurrò io, rispose egli. Grazie; ah! nessuno fu meco buono come donna Livia; prima di lasciarvi sento il bisogno di dirvelo, don Francesco.
Portavo ancora due ostie meco cucite nella veste, mediante le quali mi diceva che io non confesserei cosa nessuna al giudice di quel che mi domandasse, dove che poi forzandomi il giudice, e minacciando di tormentarmi, quel maligno me le fece gittare in un vaso da fare mio agio postomi nella prigione, da quello che era sopra ciò. AP. Ubbidistilo tu?
Però se sarai d'accordo meco e secondarai il mio desiderio, buon per te; ché se mi accorgo che mi fai delle tue, guai a te. CRICCA. Eccomi cosí manigoldo come voi dite, per ubidirvi e pormi ad ogni rischio per amor vostro. PANDOLFO. Ma perché dubito che cosí sia in mio favore come tu diventar uomo da bene, vo' che mi giuri prima. CRICCA. Giuro a....
E senza attendere risposta continuava: "Fa una cosa; chiama la tua figliuola, e vieni a cena meco, chè vedremo di aggiustare la faccenda per dopo quaresima." "Con tutto il cuore, Lazzaro... Avviati, chè io ti tengo dietro." E Lazzaro gettandosi il pastrano sopra le spalle favellò: "Anche questa è fatta, disse colui che infornò la moglie mentre si asciugava il sudore. Buona notte, compari..."
A rivederci!... Ordinariamente alla sera non rientro che a dieci ore; ho meco la chiave della porta, e se tu credi di coricarti prima ch'io torni, fa pure il comodo tuo.
Non posso saper io la cagion della tua rabbia? sbuffi, e mordi l'ugne: hai meco alcuna cosa? Se tu sapessi da quanta angoscia e tribulazione è afflitta l'anima mia, n'avessi compassione; però di giá vattene, ch'io me la torrei con le mosche. Ma ecco quel traditore! FORCA. Fermate, padrone: che volete fare? PIRINO. Romperti la testa.
Dove hai tu meco trattato mai? ERASTO. In camera e in letto. AMASIO. Tu non puoi esser gentiluomo né persona onorata, poiché in sul viso e in presenza di mio padre senza sospetto alcuno ardisci dir cose che non fûr mai per imaginazione, con tanto pregiudizio dell'onor mio.
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