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Aggiornato: 21 giugno 2025


Subito la prese con le cortigiane, che in Roma furono sempre in numero stragrande, e nulla valse a chiarirlo che per la lontananza loro Roma andrebbe deserta; i disordini che ne uscirebbero infiniti; quello che premeva era attutire la lussuria, non gi

A lui medesimo adunque mi scuso, il quale per avventura me scrivente con isdegnoso occhio d'alta parte del cielo ragguarda. Tra cotanta virtú, tra cotanta scienzia, quanta dimostrato è di sopra essere stata in questo mirifico poeta, trovò ampissimo luogo la lussuria, e non solamente ne' giovani anni, ma ancora ne' maturi.

Teresa Raffo non m'era parsa mai desiderabile come ora che non potevo disgiungerla da una imagine fallica, da una sozzura. Ed ella si valeva del mio stesso disprezzo per inacerbire la mia brama. Agonie atroci, gioie abiette, sottomissioni disonoranti, patti vili proposti ed accettati senza rossore, lacrime più acri di qualunque tossico, frenesie improvvise che mi spingevano sul confine della demenza, cadute nell'abisso della lussuria così violente che mi lasciavano per lunghi giorni istupidito, tutte le miserie e tutte le ignominie della passione carnale esasperata dalla gelosia, tutte io le conobbi. La mia casa mi divenne estranea; la presenza di Giuliana mi divenne incresciosa. Intere settimane passavano, talvolta, senza che io le rivolgessi una parola. Assorto nel mio supplizio interiore, io non la vedevo, non la udivo. In certi momenti, levando gli occhi su lei, mi meravigliavo del suo pallore, della sua espressione, di certe particolarit

Vedrassi la lussuria e 'l viver molle di quel di Spagna e di quel di Boemme, che mai valor non conobbe ne' volle. Vedrassi al Ciotto di Ierusalemme segnata con un i la sua bontate, quando 'l contrario segnera` un emme. Vedrassi l'avarizia e la viltate di quei che guarda l'isola del foco, ove Anchise fini` la lunga etate;

Dentro e fuori si pecca, e delle frodi Dei regi e dei corrucci il popol porta Le pene, e dei delitti, e della rea Lussuria di costoro.

6. Se dei peccati veniali in materia di lussuria, e a più forte ragione in altra materia, influiscono sulla polluzione soltanto remotamente, come, per esempio, se negli atti or ora esposti essa non avvenga che di rado, la castit

I pellegrini cattolici, accorsi a Roma dal 1872 al 1876 per ossequiare Pio IX, non sempre seppero contenersi dal dimostrare le loro inclinazioni anormali. Il vecchio partito legittimista, composto di clericali ammorbati di lussuria, celebrava recentemente in Parigi delle orgie nefande, parodiando i sacri riti.

ombre portate da la detta briga; per ch'i' dissi: <<Maestro, chi son quelle genti che l'aura nera si` gastiga?>>. <<La prima di color di cui novelle tu vuo' saper>>, mi disse quelli allotta, <<fu imperadrice di molte favelle. A vizio di lussuria fu si` rotta, che libito fe' licito in sua legge, per torre il biasmo in che era condotta.

Come l'orgoglio, la lussuria è una virtù incitatrice, un focolare al quale si alimentano le energie.

Ma sul far della notte, le cose mutarono aspetto. I caporioni della sommossa, che pei primi si erano slanciati all'assalto degli stabilimenti di pigiatura, non riflettendo al pericolo, dopo essersi immersi nel mosto fino alla gola e aver tracannato a larghe fauci il licore effervescente, avean levate le spine alle botti. Il vino inondava gli appartamenti e scorreva a rigagnoli per le scale. L'esalazione alcoolica saliva ai cervelli; i bevitori quasi asfissiati si avvoltolavano come giumenti in una melma rossiccia; i meno briachi, per uscire da quell'afa irrespirabile, si aprivano il varco rompendo la folla coi pugni. Frattanto, irrompevano altri bevitori. I fanciulli camminavano carponi leccando i pavimenti; le donne succhiavano dalle spine le ultime sgocciolature. Nelle cantine dei ricchi proprietari, i coscritti stappavano bottiglie di vecchio barbera; decapitavano l'Asti spumoso e trincavano senza freno. La fede equilibrista era scossa; non vi era più alcuno in Stradella ed in Broni che fosse in grado di tenersi in equilibrio. Si vedevano dei vecchi avvinazzati strappar le gonnelle alle donne, affermando il diritto all'uguaglianza dei sessi; le donne, a loro volta, pretendevano all'onore dei calzoni. Rotolavano come botti, sul pendio dello stradone curricolare, delle coppie di ubbriachi, strettamente collegate. L'agro era invaso dalla follia contagiosa; abbracciamenti e ceffate, lacrime di tenerezza e invettive, danze a suono di calci, baci e morsi di lussuria impotente, tutte le maniere di amplessi imaginate dall'Aretino e dal Carnicci; l'orgia del sabbato antico coi raffinamenti e gli orrori della sensualit

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