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L'esecuzione avvenuta nel dicembre 1909 nel Teatro Comunale di Bologna, mi procurò un successo di grande entusiasmo, critiche abiette e stupide, generose difese di amici e di sconosciuti, onore e copia di nemici.

Teresa Raffo non m'era parsa mai desiderabile come ora che non potevo disgiungerla da una imagine fallica, da una sozzura. Ed ella si valeva del mio stesso disprezzo per inacerbire la mia brama. Agonie atroci, gioie abiette, sottomissioni disonoranti, patti vili proposti ed accettati senza rossore, lacrime più acri di qualunque tossico, frenesie improvvise che mi spingevano sul confine della demenza, cadute nell'abisso della lussuria così violente che mi lasciavano per lunghi giorni istupidito, tutte le miserie e tutte le ignominie della passione carnale esasperata dalla gelosia, tutte io le conobbi. La mia casa mi divenne estranea; la presenza di Giuliana mi divenne incresciosa. Intere settimane passavano, talvolta, senza che io le rivolgessi una parola. Assorto nel mio supplizio interiore, io non la vedevo, non la udivo. In certi momenti, levando gli occhi su lei, mi meravigliavo del suo pallore, della sua espressione, di certe particolarit

«Sono una creatura che deve morirerispose questi tutto cruccioso «ponete mente al racconto, proferite parola; egli non merita essere interrotto da così abiette osservazioni. Sapete voi come si sente l'amicizia in Italia, ove tutte le passioni tengono del calore del sole che la riscalda? L'amore di forma femminile è nulla in paragone di lei: questo desio nato da vaghezza di piacere, e mantenuto dalla fragile belt

Chi potrebbe esser da tanto di descrivere, benchè approssimativamente, benchè in parte, lo sbigottimento, lo spavento, il terrore, la sordida pauraccia di Don Melchiorre, con tutti i fenomeni che produce, con tutte le sue manifestazioni? Non v'ha preghiere umili, anzi abiette ch'egli non profferisse; non vi ha scongiuri codardi ch'egli non pronunziasse; non vi ha promesse ricche, delle quali non largheggiasse; supplicazioni, lagrime, esortazioni, dalle quali si astenesse per tentar d'impietosire o il signor capitano o uno de' signori luogotenenti o il sottotenente o il foriere, o un sergente o un caporale o un soldato. Sennacheribbo era irremovibile, i subalterni e la bassaforza incorruttibili e devoti al capitano per modo che lo avrebber seguìto contro il Re loro stesso, contro Domineddio medesimo. E poi la fedelt