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Le lagrime gli rotolavano per gli occhi. Divenne orribilmente pallido. Barcollò. L'atroce commissario si sentì quasi intenerito. Gli è per ordine del ministro, disse egli. Non ci è a recedere. Ma che ho dunque fatto? domandò Don Diego con una voce soffocata, che ho dunque fatto che mi si tratta peggio dei forzati?

I sassi rotolavano innanzi a noi, e noi con essi, a precipizio, inciampando, senza poterci fermare.... Un quarto d'ora dopo eravamo sul piano di Lecco. Il baritono si guardava intorno sospettoso finchè non fummo rientrati in casa: quivi sprigionò il suo più bel sorriso, senza riuscire a cancellare dalla faccia una certa espressione bizzarra d'impaccio.

Noi marciavamo nell'ampio accerchiamento delle onde scalpitanti, grandi globi di schiuma bianca che rotolavano e crollavano, docciando le schiene dei leoni.... Questi, allineati in semicerchio intorno a noi, prolungavamo da ogni parte le zanne, la bava sibilante e gli urli delle acque.

Giudicando da quanto fece Davide nella malattia del figlio ch’eragli nato da Betsabea, dobbiamo conghietturare che quando la malattia si aggravava i parenti più prossimi gettavano lugubre grida, si rotolavano per terra, si stracciavano gli abiti, si mettevano polvere o cenere sul capo e digiunavano. § 2.

Si rotolavano entrambi per terra mordendosi a vicenda, e ingegnandosi di stringersi alla gola: di tratto in tratto cacciavano urli disperati; si laceravano co' denti; si sgraffiavano con le ugne; si pestavano a pugni; l'anelito usciva fumoso dalle narici e dalla bocca; il cuore, tremante per tremendo palpito, minacciava scoppiare loro nel petto... orribile lotta era quella!

D’in torno, la gente movevasi variamente. In mezzo alla folla tre o quattro arlecchini camminavano su ’l pavimento, con le mani e con i piedi; e si rotolavano, simili a grandi scarabei. Amalia Solofra, ritta sopra una sedia, con alte le braccia ignude, rosse ai gomiti, agitava un tamburello. Sotto di lei una coppia saltava alla maniera rustica, gittando brevi gridi; e un gruppo di giovini stava a guardare con li occhi levati, un poco ebri di desio. Di tanto in tanto dalla sala inferiore giungeva la voce di Don Ferdinando Giordano che comandava le quadriglie con gran bravura:

Ogni qual tratto da quel gruppo di combattenti uscivan dei guerrieri tutti coperti di sangue, che dopo di aver barcollato rotolavano al suolo per non rialzarsi più. Talvolta era invece un egiziano, livido, esangue, colle vesti a brani, che veniva quasi subito raggiunto, sbranato a colpi di scimitarra o inchiodato a colpi di lancia contro le palizzate.

Spesso, in quel serra serra, uno dei più robusti, cadendo, travolgeva nella caduta alcuni altri, i quali si trascinavan dietro i rimanenti, e allora rotolavano per un lungo tratto tutti insieme intrecciati e confusi sgambettando e ridendo, senza darsi pensiero al mondo di ciò che esponevano al sole.

La confusione divenne terribile, le grida dei feriti erano strazianti, dal campo nemico i colpi di fucile scoppiavano stridenti e incessanti come rulli affrettati di tamburo, le palle fitte come grandine giungevano miagolando e fracassando, dei garibaldini inermi lottavano corpo a corpo coi nemici, ne strappavano le armi, li assalivano a pugni ed a morsi, li rotolavano insieme per la china, come in una zuffa cogli orsi, chi correva, chi fuggiva, chi cadeva, il vociare era assordante dall'una e dall'altra parte, era un certame da disperati, un pandemonio.