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Aggiornato: 8 giugno 2025


Era stato, anche quello, un pensiero folle. Certo Giuliana non avrebbe mai osato.... E io guardai le sue mani lungo il lenzuolo, prone, così pallide che soltanto le vene azzurre le distinguevano dal lino.

Un vecchio tremante; una rovina umana; un povero scheletro scoperto di gialla pelle; i digiuni avevano sfibrato il corpo di Lino, rispose: Cesare. La vita per te ed il sangue alla tua difesa. Non hai mai avuto sudditi più fedeli di noi. Ma non possiamo adorare che il solo Dio che ci creò ed il suo Cristo che ci redense.

Quando Lachesis non ha piu` del lino, solvesi da la carne, e in virtute ne porta seco e l'umano e 'l divino: l'altre potenze tutte quante mute; memoria, intelligenza e volontade in atto molto piu` che prima agute. Sanza restarsi per se' stessa cade mirabilmente a l'una de le rive; quivi conosce prima le sue strade.

Ben fu felice vostro alto destino, poi che vena vi die' tanto feconda, che 'l santo Apollo il vostro dir seconda più ch'ei non fece al suo diletto Lino. Il coro de le Muse a capo chino lieto v'onora, e 'l bel crin vi circonda di vaghi fiori e d'odorata fronda: perchè ragion è ben s'a voi m'inchino.

Il loro vestimento ordinario consisteva in una tunica di lino, in una cintura adorna di ricami, in un paio di calzoni sotto la tunica, e in una specie di mitra rotonda fatta di un tessuto di lino piuttosto spesso.

DIC. Orsù domandala. AP. Come si chiama egli questo giuoco? STR. Le nostre pari e quelli della compagnia lo chiamano il giuoco della signora. AP. In che modo andavi tu? STR. Era portata, non andavo. AP. E sopra che? STR. Sopra un maglio da lino. AP. Come può essere che quello andasse non portandolo nissuno? STR. Lo portava l'innamorato. AP. Quale innamorato? STR. Lodovico.

La signora Angelica e la signora Rosa che, di solito, preparavano il pranzettino particolare di don Giuseppe, con tanta premurosa diligenza, pareva non sapessero far più niente di bene; e a forza di soffrire e di piangere si erano ammalate tutt'e due. Avevano la flussione e la faccia bendata colla pappa di lino.

Ed ora, alzando l'arco, con attacco vibrante spezzò i ceppi del silenzio che gravavano sulle frementi corde... L'accordo di re minore risuonò, tremolante e flebile. Anne-Marie rialzò l'arco e attaccò un altro accordo, premendo le dita sulle corde con intenso e veemente vibrato. E di nuovo il violino rispose con voce rauca, debole, sorda. Il viso di Anne-Marie si fece bianco come un lino.

Il mediero ritorna più miserabile di quel che non fosse prima, poichè spesse volte alla sua miseria materiale si aggiunge una ben più grave miseria morale. Il suo lavoro non è stato continuo; egli non si è occupato delle coltivazioni di frutta, di erbaggi, di ortaggi, i cui prodotti non poteva smerciare facilmente data la distanza dei mercati, e che richiedevano lunghe cure prima della produzione, lenta ed aleatoria. Nessun affetto alla terra lo portava ad arricchirla di vigne e di frutteti, che richiedono un capitale non piccolo, e che avrebbe potuto abbandonare forse da un momento all'altro prima di ricavarne i frutti. Egli non voleva che il guadagno immediato, il più gran guadagno. Grano, mais, lino, ecco le tre uniche coltivazioni, le più semplici. Tra il faticoso lavoro dell'aratura e quello tremendo del raccolto passavano lunghi mesi di ozio assoluto, d'inazione bruta. Il paziente lavoro di tutti i giorni non ha più tenuto occupato il suo spirito; dalla fatica bestiale passava alla disoccupazione ancora più bestiale. L'aspettativa fatalistica del raccolto lo ha reso apatico; è divenuto mezzo gaucho nell'anima, stemprato e stanco; senza il sollievo ed il conforto di una vita civile ha perduto la grande forza della volont

Ma Egli andava coi poveri, co’ gli umili, coi veri derelitti, e vestiva il lino tessuto su’ telai delle più misere filatrici, e beveva l’acqua di carit

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