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Le ore passavano quasi per incanto, assorta com'era in pensieri confusi. Non contemplò più nella sua fantasia Cecilia Rigotti nella santa, pericolosa poesia dell'abito monacale, ma parvele di vederla nella veste di sposar carica di ornamenti acquistati con le quattrocento lire di suo marito. Tonino si occupò poco di lei; andò a divertirsi con l'ortolano che raccoglieva gli erbaggi e le frutta.

Il piccolo agricoltore, ignorante e senza capitale, sa tuttora usare assai poco i concimi, e non sa quasi affatto d'irrigazione e di bonificamento; e tuttora risuona l'antico lamento degli agronomi, che l'agricoltura si volga unicamente ai cereali e trascuri l'allevamento del bestiame e gli erbaggi.

Se è d'un temperamento robusto, gli si prescriveranno carni bianche, fecule, latticinii, erbaggi, sostanze povere di succhi nutritivi; gli si proibiranno le bibite eccitanti, dandogli invece quelle che rinfrescano.

Allora mi svelò l'estetica degli erbaggi facendomi osservare minutamente l'eleganza e la variet

Allora entrano in campo gli erbaggi, le verdure, i frutti, la fauna vegetale, il tributo della campagna, l'offerta delle pianure e dei boschi. I monticelli dei broccoli verdi, il cui fiore sembra un merletto rilevato, guardano con disprezzo l'umile e piccola cicoria, raccolta in gruppetti, su cui brillano le gocce dell'acqua; i cavoli bianchi, grossi e serrati, pare che vogliano scoppiare dal loro involucro di foglie verde-chiaro, mentre quelli neri si confondono coll'oscurit

Ormai tutti sapevano la sua fissazione, e gli ridevano in viso. Ma una mattina, che è che non è, ecco il cavaliere, vispo e gaio, che va in piazza a far la spesa, senza più badare a niente. Una catasta di roba! Erbaggi, frutta, pesce, carne, salami, pasta, burro, conserva, mostarda: una catasta! E un barile di vino rosso, di quello! Era ammattito all'incontrario?

Il parco diventava sempre più rigoglioso, abbellito di nuove piantagioni di alberi e di arbusti ornamentali, le macchie si arricchivano di fiori elegantissimi, l’orto aveva degli erbaggi stupendi, e il cortile sorvegliato dalla padrona di casa era popolato di numerosi pollami, d’anitre, tacchini e colombi.

Certo il mio amico Richter impressionava. Era una figura originale, di quelle che i giornali illustrati tedeschi mettono in una novella semplice e buona, vivificata dalla matita di un artista di spirito. Parecchie volte lo incontravo in quei paraggi, con una valigetta appesa a una mano, l'eterna ombrella nell'altra. La valigetta s'empiva di frutta: di erbaggi di latticinii, d'un po' di tutto.

Al di sotto delle zuppe, come si chiamano tra noi, andavano altri cibi: fave lesse non isbucciate, minestre ed erbaggi, che costavano solo la cottura e non sempre esigevano condimenti di olio, bastando il vilissimo sale di Cammarata o quello migliore di Trapani ed il pepe selvatico della citt

Passeggiando per la pescheria si fermava davanti i banchi ad ammirare i pesci di tutte le dimensioni e di tutti i colori, dal roseo al verde, dal bianco al bruno, tutti brillanti di squamme metalliche; e passando per l’erberia stava colla bocca aperta davanti le botteghe rigurgitanti di commestibili d’ogni genere, ornati di verdi fronde, e contemplava estatico i cestoni di frutta e di erbaggi, le piramidi di aranci e di limoni, le valanghe di bietole e patate, i mucchi di polli e di selvaggina, i monti di carubbe, i barili d’uva calabrese e di fichi secchi.