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Aggiornato: 18 giugno 2025


Si voleva dare un assetto nuovo a certe sale, rimovere una libreria, preparare il materiale per una futura pubblicazione: bisognava far passare un mare di carte vecchie, di stampe, di lettere, di giornali: leggere, trascegliere il buono, metter via quel che pareva meno opportuno.

Non auguriamo questa sventura alla fanciulla dei Guerri. A lei, quando meno lo aspettava, il principe del talismano era apparso. Aveva corona di conte, e si chiamava Gino Malatesti. Inoltre, era proscritto, per grande amore della sua terra, l'Italia, per quella Italia che ella aveva imparato ad amare nelle rime di tutti i poeti della patria; così degli antichi, che le avevano lasciati leggere in iscuola (Dante, ad esempio), come dei più recenti, che aveva trovati, gelosamente custoditi, nella piccola libreria di suo padre e di suo fratello Aminta. Proscritto! Quel nome era allora un titolo di nobilt

I discorsi di Sheridan si leggevano una sola volta e si mettevano in libreria. Quelli di Filippo Turati si leggono e si consultano sovente come quelli di Burke, perchè sono densi di pensieri, pronunciati in una lingua che dovrebbe far testo nelle scuole, caldi dell'anima dell'oratore che vuole condurci ad espropriare la societ

Quella sera Maurizio fece una mezza dozzina di partite a carambolo, perdendole tutte, e la testa per giunta. Ma un vincitore a carambolo, facendo le sue lunghe serie di colpi, non ha tempo modo di guardare dove il suo avversario abbia la testa. Così la sera passò, triste conclusione di una triste giornata. Le giornate, poi, si seguono e non si rassomigliano. La mattina seguente capitò Gisella al Castèu. Veniva in apparenza a prender l'amica, per andare con lei alla predica. Nel fatto, voleva combinare in casa il signor di Vaussana, per domandargli un libro in imprestito; un esemplare del nuovo Testamento, niente di meno. Desiderava di leggere l'evangelio di san Giovanni e le epistole di san Paolo; due autori che il quaresimalista citava spesso e volentieri. Nella libreria della Balma il nuovo Testamento non c'era, e per una buona ragione: per la stessa ragione non c'era neanche il vecchio. Ma oramai non sarebbe più stato così: Maurizio offriva l'uno e l'altro, non gi

Due settimane di poi, il giovane cherico, pieno di speranza, abbandonava i suoi; e nella lontana canonica, in una cameretta a lui destinata dal padre Apollinare, studiava nascosto quanto è lungo il , svolgendo e annotando parecchi volumi dei padri e dottori della Chiesa, che il suo protettore gli aveva scelto dalla propria libreria.

Dall'altra lato sorgeva la libreria riservata, chiusa da ondate vetriere allo sguardo de' profani; e l

La libreria, la famiglia rispetto alla quale non siete figlio, padre, ma che vi può dare tutte quelle gioie che stanno chiuse in queste due parole, interrogatela quando è patrimonio dell'uomo solitario, dell'uomo esiliato dalla societ

Nella libreria pubblica, dove si fanno i Congressi Letterarii di storia siciliana, il 5 aprile 1793 ad ore 22, reciter

C'era poi nella combriccola il Giuliani, quel giornalista universalmente accusato di non scrivere quattro periodi al giorno, poichè lo vedevano girandolar sempre da piazza Carlo Felice all'angolo della libreria Grondona. Il poveraccio aveva un bel lavorare e far miracoli; non c'era un cane che lo credesse.

Il libro, che Gino Malatesti non aveva punto dimenticato, era stato scelto tra i più innocenti della libreria delle Vaie. Figuratevi che era il Novellino, in una piccola e modesta edizione di Parma. Non dava molto impaccio al portatore, e non c'era caso che gli si vedesse far grinze di fuori, al petto della giacca.

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