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Aggiornato: 20 giugno 2025
Eccomi a te disse l'Albani entrando nel vestibolo dove lo attendeva il compagno de' suoi giorni di espiazione. Fratello Consolatore gli stese la mano e lo introdusse nel parlatorio. Dio ti riconduce disse il Levita; Dio vuol darti un'altra prova della sua misericordia infinita...
L'Albani stette alcun tempo senza proferir parola. Poi, coll'accento dell'incredulo che sì piega ad una convinzione autorevole: Amico... fratello disse al levita fino dal primo momento che mi occorse agli occhi quel veto, ho riconosciuto che esso racchiudeva una calunnia, una trama inqualificabile, contro la quale io sarò impotente a lottare. Essi... gli infami... avranno calcolato tutte le evenienze possibili... Egli che occupa un posto tanto eminente nella societ
In una delle più intime stanze della Villa Paradiso, disteso sovra un candido letto, il pallido volto abbandonato ai guanciali, giace l'amante di Fidelia assopito da un letargo affannoso. Al lato dell'infermo, in atteggiamento di profonda mestizia, sta assiso il Levita che porta il nome di fratello Consolatore.
Fratello! disse il levita è l'ora di benedizione! Questo suono tu devi conoscerlo. In questo punto tutti i tuoi fratelli piegano il ginocchio, e ringraziano Dio colla preghiera del cuore che in parole non si traduce. Il gran levita dalla torre del tempio inaccessibile, stende la mano a benedire tutti i figli della terra... Inginocchiati, o fratello!
Levita! riprese il Primate nell'atto di congedarsi voi perdonerete alla vivacit
Le quali levitá ottimamente discrive Plauto in una sua commedia chiamata Cistellaria, dove un giovane, piú che uopo non gli era, invescato in questa pania, dice cosí: Credo ego amorem primum apud homines carnificinam commentum, hanc ego de me coniecturam domi facio, ne foras quaeram, qui omnes homines supero, atque antideo cruciabilitatibus animi.
Le quali quattro proprietá, secondo il mio giudicio, sono mirabilmente conformi al vizio della carne: percioché la sua leggerezza è a dimostrare la levitá degli animi di quelle persone o che con l'appetito o che attualmente con esso vizio s'inviscano; imperoché essi alcuna volta ardon tutti, da fervente disiderio della cosa amata accesi, e alcun'altra son piú freddi che la neve, cessando punto la speranza della cosa amata; e quasi in un momento ridono e cantano, e lamentansi e piangono, e cosí insuperbiscono subito, e subitamente diventano umili; ora turbati garrono e gridano, e di presente mitigati lusingano.
Il suo sguardo e il suo pensiero sembrano assorti in un fascicolo di carte manoscritte. Un lieve rumore di passi ha riscosso il Levita. La porta si apre, e il vecchio custode della villa introduce nella stanza l'illustre primate di medicina Secondo Virey, seguito da due praticanti specialisti, incaricati di esercitare l'azione magnetica sull'infermo.
Fratelli! ripetè il Levita stringendo al cuore la mano che aveva cercato la sua è pur consolante l'udir profferire questa parola da un uomo che nega l'amore e non crede all'esistenza dell'anima... Il Virey, irritabile come tutti gli scienziati, stava per riprendere la sua polemica, ma un sospiro affannoso del malato gli ricordò che i minuti erano contati.
Orrore! orrore! gridava l'Albani percorrendo la stanza a passi concitati. Il dolore delle madri è salito al cielo! disse il Levita. E la giustizia umana compir
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