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Aggiornato: 4 giugno 2025
Dunque mio caro ricordati di mè che mi sei levato l'onor mio così che io quella sera ero una stupita non capiva che cosa era il mondo e tu ti ni approfittasti di mè così si deve approfittare i Dio di tè se tu sei negato infaccio ai miei parenti non può negarlo innazi al tribunale di Dio perchè io come tu mi sei lasciato così io sto! nessun altro si ni e approfittato di mè non fa niente deve arrivare una lacrima avanti a Dio che ti deve pagare perchè ia non sone una cattiva giovane; che vi credete che ia mi ho dato a cattive strade nè questo non lo farò mai mio caro non fa niente che mi sei levato l'onor mio o fatto ridere ai miei parenti i Dio mi aiuter
Nino era un carissimo amico: quante volte, con un prestito opportuno, non l'aveva levato da posizioni assai scabrose! queste erano azioni da non dimenticarsi mai.... Bisognava smettere.
Ecco qua una piegolina sull'angolo della carta, che vorrebbe dirmi «signora Giselda, sono venuto, non c'eravate, a rivederci un altro giorno, la mia visita è fatta, mi son levato un peso dal cuore». Quante cose in una piegolina! notò sarcasticamente Ariberti. Io non ce le ho messe davvero.
E se viene il vento d'aversitá, si vòlle per impazienzia, perché non ha odiata la colpa sua per l'offesa che ha facta a me, ma per timore della propria pena la quale se ne vede seguitare, col quale timore s'era levato dal vomito: perché ogni cosa di virtú vuole perseveranzia; e non perseverando, non viene in effecto del suo desiderio, cioè di giognere al fine per lo quale egli cominciò, al quale, non perseverando, non giogne mai.
Però egli udì Lorenzo alzarsi dal letto, e più tardi uscire di casa. Suonavano appunto le dieci all'orologio delle Vigne. Allora egli, che, se non aveva dormito, s'era almeno levato il freddo dalle ossa, balzò dal letto a sua volta, e volle uscire per la spesa consueta.
E, trattenuta invano, si gettava bocconi sul letto e tentava scaldar con le sue carezze quel povero corpo assiderato. A un certo momento il medico, che non aveva levato mai gli occhi dall'infermo, disse: Signora, si faccia una ragione.... Ormai... è inutile.
Fu dunque di bisogno che 'l ponte fusse levato in alto, e abbi le scale, acciò che si possa salire con piú agevolezza. Come questo ponte è murato di pietre, le quali significano le vere e reali virtú, e come in sul ponte è una bottiga, dove si dá el cibo a' viandanti; e come chi tiene per lo ponte va ad vita, ma chi tiene di sotto per lo fiume, va ad perdizione e ad morte.
Così dicendo, la Luisa aveva levato da un tavolino una borsa, una lista, ed un lapis che presentò colla bocca aperta al Bonaventuri. Che cos'è? domandò questi con aria un poco sorpresa. Ho fatto voto, che tutti quelli che i quali metteranno il piede in questa sala, dal primo all'ultimo del mese, dovranno per una volta almeno aiutarmi a fare un'opera buona.
Il medico Mattei ha levato l'acònito dalla emulsione del Frank. Io seguitavo a comperarne, giusta la ricetta del signor Collini, ma la gettavo via subito, mettendo nella boccia quell'altra più semplice, o più innocente, come la chiamava il dottor Mattei che l'aveva ordinata. Questo, come le ho detto, era un artifizio perchè durasse l'inganno.
Non gli era più possibile immaginare la duchessa sola. E la vedeva viva, scolpita.... come gli era apparsa alla stazione.... poi quando si era levato il cappellino.... poi il foulard.... e poi diritta, appoggiata all'uscio, disfatta dal dolore, dalle lacrime, dalla stanchezza.... E vedeva il Kloss, nel suo studio, buttato sul suo sof
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