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Parlano, quando si succedono come lacrime lungo le sponde, una lingua di pianto, composta dei gridi dei naufraghi raccolti per tutta l'ampiezza della sua superficie: pei liti del mare Egèo ripetono un lene lamento di lira, poichè Saffo immergendosi in coteste acque vi lasciasse la sua vita ed il suo amore.

Ammiravo di costei, sopra ogni altra cosa, la dolcezza del ridere, che non era contrazion di muscoli, ma lene conquista d'espressione, di cui la bocca era la sorgente e gli occhi la foce per cui si trasmetteva agli altri. La bruna stava presso il caminetto, volgendogli il fianco sinistro, e di fronte a me, ch'ero all'altro lato; ma ella teneva il capo rivolto a destra, verso il divano.

Verso oriente era la chiesa bigia col livido campanile, cui s'aggruppavano stretti attorno gli altri edifici, i quali a mano a mano andavan poi disseminati in mezzo al verde, spinti fino al mare, collocati più alti sul lene pendio dei colli; e frequenti balzavan fuori tra casa e casa i ciuffi di verzura, i ciuffi argentei degli ulivi.... Dominava il grigio, per i ciuffi degli ulivi e per le lastre di ardesia che coprivano i tetti.

Il fiammeggiante occaso gli irradiava il puro viso giovine, e il vento di tramontana sollevava lene i neri capelli che gli ondeggiavano sulla fronte. Egli taceva, soddisfatto di sapere che le due donne lo vedevano, e che il cielo sfolgorante serviva di sfondo al suo profilo. Clarissa chiacchierava, rideva, cinguettava; ma Aldo taceva; ed era il suo silenzio che rapiva Nancy.

«Fa che soave il tuo spirito ceda «a l'alitare d'ogni passïone, «come la tibia d'oro ove un'auleda «prova a diletto sua lene canzone. «Ama il tuo sposo ed ama il tuo figliuolo «ma fa che il beneficio tuo si spanda «pur su colui che in carit

Mentre ne l'ampia sala gentilizia su i quadrati di marmo il sol fluiva simile ad una lene acqua sorgiva dilagando con placida letizia, tu ne la tela, senza alcuna lotta, l'oro fulvo rapivi a Tizïano, io derivava in gloria d'Isaotta i larghi modi de 'l Polizïano. Una serenit

Qualche volta alzando gli occhi alle stelle, sospirava: qualche altra li teneva per alcun tempo coperti, poi più fisi gl'intendeva, se mai in quel mezzo fosse comparso l'atteso: anche qualche canzone intonava, d'aria placida e malinconica, che lene lene si perdeva tra i patetici silenzj della notte, e si mescolava al fiottare lontano dell'onda, che frangeva al primo margine del lago sottoposto.

E se ancora a diporto la fata Vigorina è pe' sentieri? ella chiese, chè udiva non lungi mormorii rochi e leggeri d'acque, correnti giù per la nativa ombra, e vedeva crescere i misteri entro i seni de 'l valico ritorto. Onde spronammo, innanzi trapassando. Era la fonte in una lene altura coronata d'opachi elci e di mirti. Rompevano li spirti de la fonte tra' sassi palpitando.