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Per giungere a Nettuno v'è un'ottima strada, che passa davanti alla villa ed attraversa un bosco di sugheri e di elci, dove sono parecchi ruderi romani. Scavando sotto la strada è facile scoprire dei pavimenti in mosaico. Sulla spiaggia la strada è ancora più bella: la sabbia è ora gialla, ora scura, ora di un bel rosso acceso, ora di tufo vulcanico. I cardi turchini della costa del mar Baltico vi crescono abbondantemente, come pure la scabbiosa e la camomilla; invece però dei salici, degli ontani, delle foreste di abeti, sono qui le piante dei paesi meridionali e i mirti dai fiori bianchi, il mastice e le fragole e il ginestro dai fiori color oro che abbonda su tutte le coste del Mediterraneo e l'olivo selvatico. Splendono qui pittorescamente le malve arboree, con i loro candidi calici, e i rovi con i loro variopinti fiori e grandioso s'innalza fra le piante minori il classico acanto, con le sue belle foglie corinzie ed i fiori rosa o bianchi. Qua e l

E se ancora a diporto la fata Vigorina è pe' sentieri? ella chiese, chè udiva non lungi mormorii rochi e leggeri d'acque, correnti giù per la nativa ombra, e vedeva crescere i misteri entro i seni de 'l valico ritorto. Onde spronammo, innanzi trapassando. Era la fonte in una lene altura coronata d'opachi elci e di mirti. Rompevano li spirti de la fonte tra' sassi palpitando.

Quando mi affaccio alla finestra della mia stanza, sotto la quale i pescatori napoletani, seduti sulla sabbia, racconciano le loro reti, scorgo tutto il magnifico golfo, ed il mio occhio può seguire tutta la spiaggia sino al capo Circeo: su questa spiaggia, presso Anzio, sorge la bella villa del principe Borghese, in un parco assai trascurato, ma ricco di elci e di olivi, e più in l

Passando per questa rustica colonia la strada giunge ad un monastero, che sorge solitario fra verdi boschi di elci, castagni ed olmi: si chiama S. Maria di Paliano. Quindi bisogna attraversare per l'unico ed angusto sentiero la foresta che circonda tutta la collina. La discesa è così ripida, che difficilmente si riesce a farla a cavallo. Giunti in fondo, si trova una pittoresca e selvaggia pianura, che si stende fra la collina di Paliano e quella di Anagni. Qua e l

O tu che vivi sola, sul confine della foresta ove sei nata, e siedi d’un cedro all’ombra centenaria, i piedi ignudi e sciolto sulle spalle il crine: tu che hai negli occhi la corrente azzurra del fiume che laggiù splende fra gli elci, e, nascosta fra l’alte umide felci, sogni, ascoltando il bosco che susurra: dammi per questa sete che m’uccide un sorso: