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Aggiornato: 17 ottobre 2025


Il consiglio dei principi e capitani nominati di sopra, si scorge dal diploma citato qui innanzi a pag. 213, al proposito del conte d'Alençon. Nic. Speciale, lib. 1, cap. 21. Neocastro, Speciale, Malaspina ne' luoghi citati. Il primo porta questo permesso come dato dal principe di Salerno. La ritirata del principe di Salerno al pian di Santo Martino leggesi anco in d'Esclot, cap. 102. Nic.

Certo, non pochi fatti confermano tal deduzione. La lingua etrusca si trova cosí diversa da ogni altra nostra o straniera, che resiste finora a qualunque interpretazione: leggesi, ma non s'intende ne' monumenti.

Petrarca, Itinerario Siriaco. Gio. Villani, lib. 7, cap. 57. Boccaccio, De casibus virorum illustrorum, lib. 9, cap. 19. Veg. altresì il cominciamento della istoria anonima della cospirazione del Procida, tralasciato dal di Gregorio nella sua Biblioteca aragonese, che leggesi tra' citati Mss. della Bibliot. com. di Palermo, Q. q. e si trova pubblicato nell'opera di Buscemi, doc. n.4.

Una lezione soltanto abbiamo, del Caçador; ma della Infeitiçada, che molto le rassomiglia, se ne contano non meno di sette. Questa, secondo l'Almeida-Garrett, è probabilmente originaria di Francia; ed egli pensa che abbia varcato i Pirenei nella compagnia signorile di Enrico di Borgogna. In materia di poesia popolare, difficilmente potendosi avere una vera e propria certezza, conviene appagarsi delle ipotesi ragionevoli; e questa mi sembra tale. Una bella romanza corrispondente alla Infeitiçada leggesi anche nei canzonieri spagnoli, e comincia:

Leggesi che a Parigi fu uno maestro, che si chiamava ser , il quale insegnava logica e filosofia, ed aveva molti scolari. Intervenne che uno dei suoi scolari, tra gli altri acuto, e sottile nel disputare, ma superbo, e vizioso di sua vita, morì.

I particolari della sussistenza e ordinamento irregolare di questi almugaveri si scorgono da Montaner, cap. 70, e da due diplomi del 7 marzo e 4 aprile 1299, docum. XXVI e XXVII, nel primo dei quali si vede la distinzione tra stipendiarii, almugaveri, et malandrini; nel secondo leggesi la divisione della preda inter se, juxta eorum consuetudinem atque usum.

S. Francesco di Sales, pur confessando che gli spettacoli sono, come i balli, pericolosi; crede non pecchino coloro che vi assistono senza emozioni disordinate. Leggesi nella sua Introduzione alla vita devota (1 parte, c. 23): «I giuochi, i balli, i festini, le pompe, commedie non sono, in stesse, cose cattive, anzi sono indifferenti, potendo esse esser fatte tanto convenientemente quanto no, ma ad ogni modo implicano sempre un pericolo: e il pericolo diventa tanto più grave quanto più s'affeziona ad esse. Io dico dunque, o Filoteo, che ancorchè sia permesso giuocare danzare, adornarsi, assistere a commedie oneste, banchettare; nondimeno, l'affezionarsi a queste cose, è contrario alla vita devota, e grandemente nocevole e pericoloso. Il male non ist

Veg. i conti di Adamo de Dussiaco, citati nella pagina precedente, e un altro diploma del 2 maggio duodecima Ind. pei danari che lo stesso tesoriero avea tolto in prestito a nome del fisco. Nel r. archivio di Napoli, reg. 1283, A, fog. 117. Ibid., a fog. 75 a t., leggesi un altro diploma per altro imprestito da uomini di Solmone.

Nos autem qui civitatem eamdem speciali prerogativa diligimus et fovemus, eo quod Caput et Sedes Regni nostri exsistit, etc. leggesi in un diploma di Carlo I, dato di Napoli a 29 ottobre 1270 in favore del clero palermitano, presso Inveges, Ann. di Palermo, tom. III, pag. 741.

Nel libro Della Sap., l. 3. leggesi: «I pensieri cattivi separavo da Dio;» e nei Proverbii, 4, 23: «Poni ogni cura a conservare intatto il tuo cuore

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