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Aggiornato: 12 giugno 2025
Perchè si crede e si deve credere che dodici o quindici persone, sprovviste per il solito d' ogni studio legale e d' ogni pratica forense, debbano essere più competenti, in un dibattimento grave e spesso complicatissimo, a emettere un giudizio retto e spassionato, di quello che potrebbero esserlo gli stessi magistrati, largamente forniti di studi, di criteri e d' esperienza? Mistero!...
Quei poveri diavoli che tentano di far quattrini stampando e spacciando la loro sudicia merce, forse si credono autorizzati a far questo dall'esempio del Governo che permette e copre con la sua protezione legale certe istituzioni dove non si danno certamente lezioni di morale, e, quel che è peggio, s'insidia l'igiene pubblica.
La credo quest'ultima cifra semplice errore di stampa, perché eccedente il peso legale del pezzo che trassi dalle memorie di zecca. Il rovescio offre nell'esergo le lettere MARC fra due punti rotondi e la cifra IIII fra due stelline.
Se i romani, che avevano istituito la prostituzione legale, tolleravano con compiacenza il commercio naturale dei sessi, se ne infischiavano ancor più del commercio contro natura. Questa vergognosa depravazione, che le leggi civili e religiose dell’antichit
Era seria questa citazione? Al collegio degli avvocati del Principe, eterno litigante, non parve. Un’obbligazione strappata col coltello alla gola non potea, dicevano essi, avere effetto legale; nessun tribunale dover costringere a un patto imposto da una causa ingiusta, per illegittimit
La politica italiana qualunque essa si sia è tutta di un pezzo. Un sol uomo l'ha concepita, un sol uomo la mena, ed egli ha la confidenza dell'Europa. Il conte di Cavour è investito della dittatura dalla maggioranza legale della nazione, ed il Re stesso, il quale è probabilmente italiano altrettanto che Cavour vi si rassegna con più o meno di buona grazia e ne raccoglie candidamente i frutti.
Il maestro di scuola deve precedere il gendarme. «È questa finzione legale che ha ucciso mio padre! Egli prende le armi nel 1848 e gli si dice che s'è battuto contro i tiranni e che ha ben meritato della patria. Fa lo stesso nel 1851, lo si tratta da brigante e lo si manda a morire negli stagni della Guiana.
L’impresa tentata dall’imperatore Giuliano di fermare il Cristianesimo e di far tornare il mondo al Politeismo ellenico, di sostituire l’Ellenismo al Cristianesimo, è interessante perchè è un sintomo ed una prova della corruzione in cui era caduto il Cristianesimo stesso, quando, al sicuro della persecuzione ed, anzi, riconosciuto come istituzione legale e come strumento di regno, non ebbe più intorno a sè quelle condizioni a cui era dovuta la sua virtù. Ma l’impresa di Giuliano è condannabile dal punto di vista filosofico e storico. Dal punto di vista filosofico perchè non indicava neppur lontanamente un pensiero che accennasse ad uscire dalla ferrea cornice delle idee del tempo, non rappresentava che un atteggiamento, lievemente diverso, di un pensiero che, nel fondo, restava identico a sè stesso, tendeva, anzi, a sprofondare sempre più la ragione umana nelle tenebre dense e non rischiarabili dell’irrazionale ed a sostituire al fecondo principio religioso del Cristianesimo lo sterile formalismo di larve senza vita. Non ebbe nessun valore storico, perchè passò come un sogno effimero; non lasciò e non poteva lasciar traccia alcuna. Non fu che un segno dei tempi, un segno che il mondo antico precipitava a rovina, e che, sulla rovina, sarebbe rimasto ritto solo il Cristianesimo, vincitore dei barbari stessi, ai quali avrebbe trasmesse le misere reliquie di una civilt
Il Monitore tacque. L'originale non fu mostrato. Io non poteva allora, celato in Marsiglia com'io era e non potendo quindi nè presentarmi nè dar mandato legale a chi facesse le parti mie, iniziare il processo di diffamazione. Se non che l'Autorit
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