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Aggiornato: 12 giugno 2025


Mosè la raggiunge, s’arresta anch’esso, la guarda mestamente e dice: «Mia buon’amica! era dunque la sete che ti spingeva a lasciarmi e sfuggirmi! ed io non me ne era accorto. Poveretta! come devi essere stanca e affaticata! Come potrai raggiungere le tue compagne

«Ad ogni modo, pensavo che troverei sempre una gola spalancata, o quanto meno un ripido declivio per lasciarmi precipitare in un momento di libert

Quando dovette lasciarmi, ella s'inginocchiò per terra e disse una breve preghiera, e sempre inginocchiata, giurò sopra un piccolo crocifisso di argento che le pendeva dal collo, che per il giorno venti di ottobre, alle dieci di sera, ella si sarebbe trovata a Venezia, ad aspettarmi: e che solo la morte avrebbe potuto impedirglielo.... Venne? domandò Grazia. riprese Giorgio venne.

Appena fu solo, Mario Vergalli ruppe con mano tremante la busta ch'esalava il noto profumo di violetta. Amico mio gli scriveva la Teresa, Probabilmente riparto, mi dicevate oggi nel lasciarmi. Non oso cercar di rimovervi dalla vostra idea, non voglio discuterla. Può darsi che abbiate ragione; può darsi che, dopo quanto è successo, la vostra risoluzione sia la più savia.

No... confidenza per confidenza: come volete ch'io mi apra a voi, se voi intendete restarvi chiuso con me? Le parti non sono uguali. Della discretezza vostra io non dubito; del vostro onore molto meno: non mi trattiene paura, imperciocchè maggior danno di quello che io patisco ormai non mi può cascare addosso; e non pertanto io vi supplico in grazia a lasciarmi il mio segreto...

Ma... le recriminazioni non giovano a nulla, pur troppo!... Tu mi hai lasciata; hai voluto, hai potuto lasciarmi, dopo otto anni che si viveva insieme, e si era come sorelle; mi hai lasciata e... pazienza!... Avessi almeno il conforto di sapere che ti trovi bene costì, in collegio; che le tue scolare li amano; che le maestre e la direttrice ti tengono in quel conto che meriti. Me lo scriverai?... Me la dirai la verit

Adesso sono riavuta, e puoi lasciarmi. Mi scordava di domandarvi in qual maniera avete potuto riposare in questa antica e spaventosa camera la notte scorsa. Come secondo il solito. Non avete dunque inteso alcun rumore? No. veduto nulla? Niente affatto. È sorprendente. Ma dimmi, per qual motivo mi fai tu queste interrogazioni?

Sono brutta, non è vero? domandò. E senza lasciarmi il tempo di rispondere, aggiunse: Ho da dirti una cosa. Giorgio pare geloso di te; s'è messo a fare il geloso, dacchè sono malata, per rendermi più allegra l'esistenza. Quando sei venuto a trovarmi ultimamente, egli t'ha visto mentre uscivi e lui tornava dal suo ufficio; mi ha fatta una scenata; ha detto che non dovevo riceverti, dopo le scortesie di Pallanza.... Non aveva torto, in fondo, ma io ho capito che tu gli d

«Oh, figlio mio, diceva essa stentando; non lasciarmi morire, senza avermi detto che cosa sar

"E potevi tu comandare al tuo cuore, povero angiolo?" pensai dentro di me "Ti amo!" le dissi forte. Mi perdoni? insistè. Ti perdono. Le sue labbra gelide si posarono sopra la mia faccia, e la sua mano trovò ancora la mia; ricadde sul guanciale e chiuse gli occhi per dormire. Da qualche tempo io lottava per non lasciarmi vincere dal sonno.

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