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Propagatasene elettricamente la notizia, un nugolo d'uffiziali staccatosi dalle compagnie gli fece ressa intorno, anelando di vederlo, di conoscerlo, d'ammirarlo. I fanti buttarono via i fucili, i lancieri abbandonarono i cavalli, gli artiglieri i cannoni. A casa, a casa, urlarono tumultuariamente. E in meno di un'ora quelle armi e quel campo furono nostri.

Rividi il conte C..., maggiore dei lancieri, gi

Il generale, soggiogato dall'accento energico, dall'occhio fiero e dai baffi magiari di Nullo, ma, suppongo, ancora e veramente più dalla scrollata disciplina dei suoi che l'accolsero fra gli evviva a Garibaldi, rispose con sereno ciglio: Figliuoli miei, con tutto il piacere! Nullo ed io gli cavalcavamo ai lati; da tergo una mano di lancieri.

«Guarda, diceva Ida a Cantoni, ancora convalescente dalle sue ferite, con che furia caricano quei cavalieri napoletani i pochi lancieri di Masina¹ e come fuggono i nostri!» I nostri veramente non fuggivano, ma per vizio assai comune nei cavalli italiani male addestrati, essi non potevano trattenere i focosi animali spaventati dalle cannonate e dalle fucilate che mai non avevano udito.

«Oh, generale! voi non sapete che razza sono questi Romagnoli. Poi ai Volontari si son riuniti quel fazioso di Masina co' suoi lancieri, quel furioso di Bonnet da Comacchio ed un capitano Mambrini con molti Mantovani. Non è vero don Gaudenzio

Lalla, accesa in volto, il respiro ansante e gli occhi che le sfavillavano, come se quei tepidi lancieri avessero sollevate per lei le complici ebbrezze del valzer, si appoggiava colla piccola personcina, tutta rorida e fremente, al braccio di Giacomo, che doveva ricondurla nel solito cantuccio dell'altra sala, fra la contessina Giulia, la Generalessa e la Bertù.

Allora pardon, mille pardons! E il tenente dei lancieri, inchinandosi, le stendeva la mano per salutarla. Ma nel suo sorriso, tra i baffetti biondi e i denti bianchi, c'era una punta di amarezza e d'incredulit

Ora quel capitano di una compagnia di lancieri s'era fatto lecito un gesto villano colla nobile e virtuosa fanciulla e aveva creduto d'avere a prendere una rocchetta d'assalto. Vedevasi in lui l'impronta di quell'imprudente sicurezza, di quella leggerezza boriosa e avventata, congiunta a un deciso valor personale, che tanto distingueva i giovani gendarmi dell'esercito di Francesco.

Egli uscì colla sua legione da porta S. Pancrazio, mentre il Masina coi lancieri e coi dragoni usciva da porta Cavalleggeri; entrambi si unirono all'osteria di Malagrotta, dove i Francesi si erano preparati alla resistenza. Ma per volere di Mazzini non si venne alle mani, come Garibaldi avrebbe desiderato.

Nel r. archivio di Napoli, reg. seg. 1283, A. fog. 81 a. t., leggesi un diploma dato di Napoli a 28 aprile duodecima Ind. per 100 balestrieri e 200 lancieri a piè, venuti poco prima da Firenze, che si mandavano a Ruggiero Sangineto per ingrossar l'oste all'assedio di Scalea.