Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 20 giugno 2025


EUGENIO. Almeno faremo che non la goda piú: andiamo alla giustizia, facciamolo carcerare, e quivi provi come sia me. TEODOSIO. Andiamo per mostrar che facciamo alcuna cosa; e poiché abbiamo perduto le robbe e le carni, poco sará se perderemo questo poco di vita che n'avanza. LAMPRIDIO. Mai comincia una sciagura che non ne seguano mille, ché la fortuna non si contenta d'una sola.

O di casa, allegrezza allegrezza, mancia, buona nuova! LAMPRIDIO. Protodidascalo, tu stai di mala voglia. PROTODIDASCALO. Taedet me et misereor del caso dove sei per incidere. LAMPRIDIO. Se tu avesti pietá di me, me lo mostraresti in altro.

Oh che bei giardini, oh che amenitá d'aria, oh che bel mare, oh che spiagge, oh che colline! parmi che non assomigli se non a se stessa e che avanzi ogni umana imaginazione. E se non fusse il desiderio che ho di veder Lampridio mio figliuolo, mi vorrei torre un poco di spasso vedendo questi palaggi e ornate chiese.

MASTICA. Ti porto cosa miglior di questa. LAMPRIDIO. Che cosa mi potrá esser piú cara e miglior di questa? Parla presto: che nuova m'apporti d'Olimpia? MASTICA. Nulla, ma lei tutta insieme. Lampridio, perpendi gl'inganni, non credere, son tutte nughe. LAMPRIDIO. Dimmi, Mastica, dove mi porti Olimpia? PROTODIDASCALO. Se non la porta dentro quel suo tumido ventre, ignoriamo dove la porti.

Sai quanto in Napoli s'osserva la giustizia, e tu sei forastiero. LAMPRIDIO. Taci, vattene vattene; ecco Olimpia mia. SENNIA vecchia, OLIMPIA, LAMPRIDIO. SENNIA. O Eugenio pianto e sospirato lungo tempo! LAMPRIDIO. O Sennia madre, ché l'odor del sangue mi ti fa conoscere per madre! SENNIA. Olimpia, abbraccia il tuo fratello: come stai cosí vergognosa?

GIULIO. Va' in buon'ora carico e c'hai faccende; eccoti spedito. SQUADRA. A dio, trattenitor degli affacendati. GIULIO. Lampridio caro, oggi troveremo Mastica e c'informeremo meglio del negozio: forse non será cosí. LAMPRIDIO. Questo «forse» non mi rileva nulla. GIULIO. Intanto andiamo a pranso. LAMPRIDIO. Andate a pranso voi, ch'io non pranserò cenerò piú mai.

MASTICA. Ben si dice che le cose simulate poco tempo ponno durare; ché questa mattina per i tuoi poco onesti portamenti se ne sarebbono accorte le pietre, non che le persone che hanno cervello, di questo tuo amore. LAMPRIDIO. A torto ti duoli di me che in tutti gli atti mi sono mostrato la modestia stessa. MASTICA. A te pare cosí. Perché sei cieco tu, pensi che tutti gli altri sian ciechi.

LAMPRIDIO. O cielo, come consenti che gli occhi, sole d'ogni tuo sole, or sparghino tante lacrime? o Amore, come tu soffri che si straccino quelle trecce dorate con che tu suoli legare ogni persona? o cuor mio, anzi non cuore ma pietra, come non scoppi di doglia in sentir questo? MASTICA. Tu piangi? e che faresti vedendo rotta una pignatta in mezzo il foco vicino l'ora di mangiare?

MASTICA.... Al fin per tôrsi da questo intrico, ha inventato il piú bello e colorito inganno che si possa imaginare, facile a fare e piú facile a riuscire.... LAMPRIDIO. Dillomi di grazia. MASTICA. Leggi questa lettera e rispondi da te stesso alla tua dimanda e raccontati la trama ordinata. LAMPRIDIO. Perché non me la dái? Non la stringer cosí forte, ahi come la tratti male!

LAMPRIDIO. Poiché non è maritata fin adesso, lasciate che ancor io ne abbi la parte della fatica: me ne informerò di costui, poi informerò bene mia sorella del tutto. OLIMPIA. Mi contento che mio fratello facci di me ciò che gli piace.

Parola Del Giorno

centuplo

Altri Alla Ricerca