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Aggiornato: 15 maggio 2025
Ecco quegli angioletti, a trenta, a cento lascian chi l'arpa, chi 'l danzar, chi 'l laccio, e vengono assalirmi in un momento con un soave intrico e dolce impaccio, perché mi carcan gli omeri, la testa di sua leggiera salma e fanno festa. trovamo un spacio quadro d'una liscia piazza de marmi lustri ed altre pietre.
19 S'affatica Agramante, né disciorre, né Marsilio con lui, sa questo intrico: né solamente non li può disporre che voglia l'un de l'altro essere amico; ma che Ruggiero a Mandricardo torre lasci lo scudo del Troiano antico, o Gradasso la spada non gli vieti, tanto che questa o quella lite accheti.
Oh se co' l'occhio avessi 'l cor sincero, piú che di for me 'ntenderessi dentro! Però di me non hai giudicio intero. Non pur voi, ma me stesso, e 'n questo centro come 'ntrassi non so. Ben or vi dico: s'uscirne poscio, mai, non mai piú v'entro! Non trovo in lui né porta né postico per cercar chi' mi faccia, e brancolando in guisa d'orbo, piú miei passi intrico.
Quando 'l Foco d'Amor, che m'arde ognora, penso e ripenso, fra me stesso i' dico: Angiol di Dio non è, ma lo nemico che la Giustizia spinse del ciel fora. Ed è pur chi qual Angiolo l'adora, chiamando le sue fiamme «dolce intrico». Ma nego ciò, ché di Giustizia amico non mai fu chi in Demonio s'innamora.
Le foglie morte si mescevano quivi con le viventi nuove, gli stecchi aridi con i virgulti, i cadaveri coi neonati vegetali, in un denso intrico allegorico. Su la turbolenza del fiume, sul contrasto della boscaglia biancheggiava il cielo stancamente, dissolvendosi.
PARDO. E pur con Turchia, Turchia: il canchero che ti mangi! tutte le mal creanze le scusi con Turchia. Ti conosco per un scappato da mille forche; quanto piú gli scusi, piú l'accusi: se pur son usanze turchesche, or che siamo tra cristiani, bisogna viver da cristiani. TRINCA. Se voi l'aveste maritata, sareste uscito da intrico. PARDO. Non ho trovato cosa a proposito.
MASTICA.... Al fin per tôrsi da questo intrico, ha inventato il piú bello e colorito inganno che si possa imaginare, facile a fare e piú facile a riuscire.... LAMPRIDIO. Dillomi di grazia. MASTICA. Leggi questa lettera e rispondi da te stesso alla tua dimanda e raccontati la trama ordinata. LAMPRIDIO. Perché non me la dái? Non la stringer cosí forte, ahi come la tratti male!
Vivaaa! Italiaaa! Benedeeeetti! Dobbiamo rallentare. Tutta la popolazione è addosso. Passione passione che ci soffia sul viso come un forno acceso. Siepe di contadine, intrico di braccia alzate, mani striscianti sulla blindata e unghie che la graffiano con delirio affettuoso. Bevo questo entusiasmo tragico e selvaggio. Cuore mio, fèrmati, se non sei un cuore di donna!
Vissi un tempo in una bella oasi... Riprendendo accuratamente la medicazione della piaga. Tanto bella, che il mare se ne innamorò. Per sedurla, il mare perfezionò le sue musiche vegetali, imitò l'immane intrico degli alberi e delle liane, con un aggrovigliamento di vele e di cordami che avevano per frutta marinai salutanti, e per foglie le loro garrenti nostalgie.
E' non è il diavol rispondeva il prete, ch'è il marchese Terigi quel ch'io dico; ma non posso giá far ciò che volete: Bradamante e Rugger non vo' nimico. Non è da dir se a Marfisa la sete cresce di porre iscompiglio ed intrico: basta a' parenti il nodo dispiacesse, quest'era una ragion ch'ella il volesse.
Parola Del Giorno
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