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Aggiornato: 24 giugno 2025


E mosse un passo verso la porta della camera dove dormiva Anne-Marie. Ora, il sonno di Anne-Marie era per tutti una cosa sacra una cosa di cui si parlava con un dito sul labbro, trattenendo il respiro. Quando Anne-Marie dormiva quando il piccolo cervello miracoloso, pieno di milioni di note, riposava, tutto doveva tacere: il mondo doveva fermarsi.

Caruso intanto, con le orecchie tese, non perdeva una parola di quanto diceva il principe della Marsiliana e gongolava lasciando pendere il labbro inferiore, e ponendosi i pollici nei taschini della sottoveste con un fare di grasso beato.

Piccolo e tozzo, di pelo rossigno con una macchia bianca dall'occhio destro al naso, gli occhi rossi, mozzate le orecchie e la coda, non è davvero l'Adone dei cani; ma ride, e ciò lo rende piacevole a vedere; ride, arricciando con atto strano il labbro superiore e mostrandomi tutti i suoi denti, corti, serrati, sani e bianchissimi.

L'Elogio del Cabanis recitato dal Tracy fu tradotto in italiano da Defendente Sacchi sopra il manoscritto dell'Autore e pubblicato nel 1834 a Piacenza. Il fatto ci è affermato dal professor Magenta, il quale aggiunge che il Voltaire appartenuto al Manzoni "era un magnifico esemplare parigino del 1785, di circa 100 volumi in-8°, legati in marocchino col labbro dorato.

Su ’l confine dell’oliveto stava una gran cisterna, e accanto alla cisterna un lungo canale di pietra dove le vacche venivano ad abbeverarsi. Tutti i giorni Anna faceva sosta in quel luogo; ed ella e l’asino si dissetavano prima di seguire il cammino. Una volta ella s’incontrò co ’l custode dell’armento, che era nativo di Tollo e aveva la guardatura un poco losca e il labbro leporino. L’uomo le volse il saluto; e ambedue cominciarono a ragionare dei pascoli e dell’acqua, e poi dei santuari e dei miracoli religiosi. Anna ascoltava con benignit

Siviglia, da cui andarono subito, trovandolo nel convento di San Domenico, era Diego di Deza; bel monaco, dall'aspetto grave, e dal labbro pieno di bont

Quei denti lunghi, affilati, bianchi, orribilmente bianchi, scoperti fino alla radice dal labbro un po' rovesciato, acuminati e curvi verso la punta come i canini, parevano fatti per afferrare, per mordere, per lacerare la carne viva, palpitante davano ai loro visi un'apparenza orribilmente ferina. I denti neri, pel contrario, tozzi, brevi, quadrati, bene incassati e coperti dalla gengiva, promettevano indole e tendenze mansuete, che avrei dato met

Guarda con che gente son io, voleva dire quel saluto a fior di labbro, e crepa dalla bile. Difatti, il Priore, a cui Ferrero diede una sbirciatina curiosa, era un uomo da tirare a gli occhi della gente. Chiunque egli fosse, il suo aspetto non era d'uomo volgare. La sua conversazione, poi, era piacevolissima.

Oh il giorno in cui egli s'accomiatò da lei, essa non lo aveva più il sorriso sul labbro! Era combattuta fra il dolore e il dispetto! Pareva anche a lei che Roberto fosse reo di una colpa ben grave. Non dovrei nemmeno volerti bene, non dovrei nemmeno salutarti ella gli disse. Anzi, non ti voglio bene....

Vidi l'umido labbro e pur procace Lo sguardo per lussuria semispento, E il ciglio pien di volont

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