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Aggiornato: 15 maggio 2025


China, de la sua porta a 'l limitare, ella stringe il calzare a 'l piè che sanno i boschi. E il la inonda. Toccan la terra, a l'atto de 'l piegare, i suoi capelli, in copia d'or profonda. Oh, la faccia gioconda che a pena da quel dolce oro traspare! A torme a torme candidi paoni, lenti, silenti come neve in aria, discendono su l'agili ringhiere. Disegno di MARIO DE MARIA.

Disse, e un sospir traendo, giù di peso S'abbandonò su le soffici piume, A cui di sotto scricchiolar compresse L'agili spire dei cedenti ordigni, Che di acciaro eran tutti, A quella guisa Che fra un popolo avvien, che, scosso un ferreo Giogo di servitù, sfrenasi ai novi Deliramenti e a l'oblïosa ebbrezza De l'acquistata libert

Ma sempre va dentro la notte oscura Col lume a prora della vecchia fede, Ch'oltre la notte e le tempeste vede. Stolto è infierir coll'onda o contro i sassi O colle rauche spume. Avanti! aspetta A far dal lido una miglior vendetta! L'agili brezze, i molli increspamenti E gli abbracci del mar, sono pei forti: Restano i cataletti agli altri morti.

Armoniosa come uno stromento apresi a torno l'alta ombra silvana; ed a piè de la scala una fontana singhiozza in ritmo ne 'l silenzio intento. A torme a torme candidi paoni, lenti, silenti come neve in aria, discendono su l'agili ringhiere. Sono le spose morte di piacere, che tentan la dimora solitaria. E il bosco è pieno d'implorazïoni.

Trascorse la Regina con l'agili dita le corde del liuto cavandone dolcissime note, quasi per evitare di rispondere, ma non potè fare a meno di mormorare: «Ahimè! l'affanno diventò il retaggio della casa di Manfredi; amano l'afflizione anche coloro che non sanno che cosa sia, l'anima si anticipa nello spasimo del futuro.» E continuando a preludiare: «Yole, mia figlia, canta della vergine Lucia

Venivan quindi per eguali torme di sette; e digradando in lungo ad arte imitare volean l'ímpari forme de 'l flauto che il dio Pan seguendo l'orme di Siringa construsse in su 'l Ladone. Come le canne, l'agili persone tutte vibravano, a la danza intese. Ogni torma correa verso l'eletto. Ad una ad una le bocche fragranti, le bocche dolci più che miel d'Imetto, egli baciava, splendido in sembianti.

Concentrata così nel suo amore, traeva una vita mestissima; non usciva mai dalla sua cameretta, i libri erano il suo passatempo, il pianoforte l'unico di lei amico. Oh, com'era bella allorquando infiammata dal fuoco sacro dell'inspirazione, lo sguardo melanconico rivolto al cielo, la lesta leggermente inchinata sulla spalla, scorreva l'agili dita sull'eburnea tastiera.

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