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Aggiornato: 26 giugno 2025


Lo stesso on. Crispi, il 9 Marzo, discutendosi la domanda di autorizzazione a procedere contro l'onorevole De Felice, dopo che da me era stata fatta la storia del firmatissimo, osò continuare a prestarvi fede ed uscì in queste dichiarazioni testuali: ... «Si oppugnò a torto un documento del quale vi diedi lettura: e che, del resto, non è il solo, perchè ne ho qui molti altri più importanti di quello, che per prudenza e per sentimento di giustizia non volli leggere. Se li avessi letti, sarei stato fatto segno all'accusa di voler pesare, con la mia parola, sopra atti dell'autorit

Disgraziatamente, l'onorevole Ariberti non la pensava così. Non potendo metter la mano sul suo uomo, se la pigliò con un altro de' suoi giudici improvvisati, che aveva spinto il suo biasimo più oltre di tutti i colleghi. E questi, che era un gentiluomo, accettò la sfida, mettendosi in contraddizione colle proprie dottrine, ma d'accordo col suo animo generoso.

Così, com'io ve l'ho raccontato minutamente, l'onorevole Ariberti, bambino quadragenario, rientrò nelle grazie della marchesa, e ridivenne il suo umilissimo servitore, anzi il suo schiavo negro, se mi consentite la frase. Visse a Rocca Vignale una trentina di giorni, ma senza curarsi gran fatto della bellezza dei campi e del cielo. Ogni bellezza era in lei.

Visto che io stavo scrivendo, si rivolge al collega della Tribuna e gli domanda: Chi parla, adesso? Lanza. Oh!... io lo credevo morto. È il fratello. Quale? Quello delle candele steariche. Ah, ho capito! e quel signore grasso e calvo che sta al banco dei ministri chi è? domanda, indicando l'onorevole Berti. Quello?... diavolo! quello è Brofferio.

A rivederci, dunque, disse l'onorevole Ariberti, stendendogli la mano. Le do la sinistra; è quella del cuore. Adesso poi mi confonde; replicò il giornalista, che sentiva davvero un po' di rimorso. Al secondo gentiluomo che avrò la disgrazia di offendere, sappia, signor Ariberti, che io pagherò tutti i miei debiti in una volta.

Il signor Giacinto e la signora Amalia discorrevano con Diana del più e del meno; lui di politica, della Camera, del Ministero, dell'impiego, del bisogno che il paese aveva d'uomini nuovi, come sarebbe stato per esempio l'onorevole Varedo; lei della casa, dei figliuoli, del movimento che c'era a Roma all'avvicinarsi della Pasqua, della difficolt

Questo avrebbe dovuto e potuto bastare a qualunque Ministro ed a qualunque Ministero, ma l'onorevole Crispi, disse l'on. Imbriani, respinse per alterigia abituale il bill d'indennit

L'onorevole Ariberti chiese ed ottenne l'altissimo onore di una quadriglia, o contraddanza che si voglia dire, come se fosse un ufficiale d'ordinanza, un addetto d'ambasciata, od altro degli elegantissimi giovinetti che davano vita alla festa. Rinaldo nei giardini d'Armida.

Qui si ha da fare: ognuno per , Dio per tutti... Oggi all'onorevole Doce torna conto di andare a sedere fra i consiglieri provinciali, e si rivolge a Federico Masiello per riuscire... Domani Federico Masiello si rivolge all'onorevole Doce per un favore, e l'onorevole Doce glielo fa, come cosa stabilita, convenuta.

Quel giorno l'onorevole Ariberti improvvisò il più felice de' suoi discorsi. La sconosciuta ispiratrice della sua eloquenza assisteva alla seduta, e l'oratore ebbe lampi di vera grandezza oratoria. Non si poteva più argomentare perfidamente che egli avesse fatto una transazione col potere, perchè gliene disse di tutti i colori; e con ragione, essendo che il potere, nella quistione di cui si trattava, e in altre parecchie, aveva fatto spropositi da pigliar colle molle. Chi fa falla, si poteva rispondergli; ma egli avrebbe potuto replicare: chi non fa sfarfalla. Ora, che necessit

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