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Aggiornato: 10 giugno 2025
Perchè l'unica mia gioia è il desiderare la morte? Qui nel mio studio sono tormentato da tutti i miei ricordi, da tanti rimorsi, da troppa sfiducia. Perchè ricordo quei mesi in cui studiavo il tedesco e l'inglese? Sono qui ancora i miei libri, Goethe e Byron, e mi fanno la più grande tristezza. Disimparo le lingue per dimenticare le mie prime illusioni.
Anch'io ho la chiesetta a Sabattino, per la messa, quando siamo in villeggiatura disse uno dei galantuomini, ridendo. Ah! Per la messa. Ma, avete sentito dire finora che l'inglese abbia fatto celebrare una sola messa laggiù? Se vi chiamasse per celebrarla ogni domenica, non sparlereste.
Da due o tre mesi rispose Cresti, perdendo un poco l'equilibrio delle gambe e arrossendo sotto la pelle di patata abbrustolita. Chi suona? dissero le signore. La sposa! disse Massimo. Flora avrebbe dovuto chiedere chi fosse e dove fosse questa sposa misteriosa di cui si parlava tanto, ma preferì lasciarsi bombardare. E come va l'inglese, Cresti? chiese la signorina. Leggo, leggo, pas mal...
Ho studiato l'inglese e il tedesco: ho letto molto: ora leggo molto, e con un ordine. Voglio farmi un'idea netta della letteratura del nostro secolo, e passo le giornate al tavolo colle grammatiche, e alla biblioteca con Monti e Manzoni e sono sempre scoraggiato. 1° gennaio 1879. È passato anche il 78!
Lidia leggeva solo i libri prestati o indicati da lui; non portava che i fiori inviati da lui; ne riceveva delle lettere, e si sobbarcava a studiar l'inglese con lui.... Ebbi troppa precipitazione formulando un'accusa gravissima; tuttavia, non potrete assolvere Lidia dalla taccia d'imprudenza.... I volti di Pietro e di donna Teresa restarono impassibili. Lidia corrugò la fronte.
«Dandelions», disse l'inglese. E gli parve che quella infantile reminiscenza la ravvicinasse assai al suo cuore; e subito le parlò della sua casa nella contea di Kent, dove il suo vedovo padre Sir Frederick Kingsley e la sua unica sorellina, vivevano circondati da un vasto parco antico, tutto ombre e silenzi verdi. Mi fate venir la nostalgia, disse Nancy. Il signor Kingsley parve contento.
E Adele le accomodò con un colpetto e una tiratina i capelli, e poi la spinse nel salotto, dove l'inglese aspettava. Questi si alzò era un uomo alto, tutto sbarbato; e gli occhi erano buoni e ingenui nella sua faccia dura. Nancy stese la mano dicendogli in italiano: Buon giorno. Egli rispose in inglese: ~How do you do?~ E continuò: Il mio italiano è molto deficiente. Posso parlare inglese?
L'inglese si rivolse al notaio: Facciamo una nota. Sceglieremo due, tre periti. Se possiamo metterci di accordo senza andar tanto per le lunghe, meglio. Se no, buona notte! Quel: Buona notte! fece ridere. I contadini si guardarono in viso, per consultarsi. Si vedevano davanti un uomo risoluto che andava per le spiccie e che non intendeva di esser messo nel sacco. Sì, o no, lealmente.
Nulla, fece Nancy con un lieve gesto delle mani, un gesto di inerzia latina che egli trovò grazioso. Non faccio nulla. Peccato! disse l'inglese. Intendo questa vostra dolce parola italiana in ambo i suoi significati, di rammarico e di colpa. Nancy abbassò il capo con aria triste. Perchè non lavorate? domandò severamente lo straniero. Nancy ripetè il suo piccolo gesto sconfortato.
Ciò ne condusse a parlar di letteratura e di lingua. Io tirai subito in campo l'inglese. Parlandone non guardavo Violet, temendo tradirmi, destare almeno un sospetto. Dissi che l'amavo molto, che su certe labbra mi suonava più soave di ogni altra, che talvolta era tanto rapida, limpida e delicata da somigliare, quanto è possibile, al pensiero.
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