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Aggiornato: 2 maggio 2025
Aggiungo, riprese l'Ossuna, dopo aver risposto con un cavalleresco inchino a quel grido, aggiungo poi, per quanto risguarda il combattere, che la grande Isabella ci ha guadagnata l'infermit
Per nessuna forza il Mondo si arresta, ma procede invece, senza tregua, turbinoso, imperterrito. Il Mondo cammina, cammina.... Si rinnova, si riproduce, si trasforma ad ogni ora del dì e della notte.... Procede col sereno e colla pioggia, col caldo e col gelo, collo scirocco, col vento, col turbine, durante la calma e durante la tempesta, e sfida perfino la potenza del mare. Il mondo cammina dunque sempre tanto nella prospera, che nell'avversa fortuna. Egli oblia il passato, guarda con indifferenza il presente, e cerca ansioso l'avvenire. E guai se così non fosse! Guai se dopo un disastro, una strage, una ingiustizia, una battaglia perduta, una pena morale un disinganno, un'epidemia struggitrice delle vite umane, un incendio, una innondazione, una carestia, tutto il mondo si abbandonasse all'abbattimento, all'inazione, all'inedia.... Il mondo invece passa indifferente, con coraggiosa calma, dinnanzi al piacere ed all'angoscia, dinnanzi alla vita ed alla morte. La Scienza, le Arti, i mestieri, gli Uffici, le Feste, i Teatri, i balli, il travaglio dei campi, i riti, la salute e l'infermit
Veramente, nella libreria stretta e lunga come un corridoio spirava un filo di frescura, per un riscontro. La luce era mite. Un commesso dormiva in pace, su una sedia, col mento sul petto, all'ombra d'un globo terraqueo. Nessuno entrava. Il libraio aveva qualche lato ridicolo che mi divertiva, così bianchiccio com'era, con quella bocca di rosicante, con quella voce nasale. E in una quiete di biblioteca era assai gradevole sentir dichiarare con tanta sicurezza l'infermit
Successe una breve agonia, e poi la morte. Non si durò poca fatica a trascinar via Roberto, che s'era gettato bocconi sul letto del defunto e non voleva staccarsene. Alla fine egli si lasciò condur da sua madre, la quale capì che cosa significava quella venuta e si abbandonò senza freno alla sua disperazione. Ma, come accade nei caratteri deboli e malati, il suo dolore prendeva le forme più stravaganti ed assurde, e a' suoi lamenti ella mesceva ingiuste accuse contro gli altri. L'infermit
Il Castellano quando seppe l'infermit
Fra le turbe dolenti a piè del letto Stava d'Enrico un ben gentil nipote, Poco sovra due lustri, altier d'aspetto, Inanellato il crin, bianco le gote; E mentre ei piagne, e da l'acceso petto Con fervidi sospir l'aria percote, Folco a lui si rivolse in quegli affanni; E confortò l'infermit
Ma finchè la morte o l'infermit
Parola Del Giorno
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