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Aggiornato: 8 maggio 2025
Se altra volta si era ordinata la liberazione di chi era stato eletto mentre era in prigione, ora si violava evidentemente l'art. 45 dello Statuto arrestando il De Felice, mentre era deputato. Vero è che lo stesso articolo sottrae dalla prerogativa il caso della flagranza; ma questa derogazione, osservò l'on.
Appare chiaramente dall'esame delle loro attribuzioni, che ambedue i Collegi elettorali di tutto il Regno, uniti nelle forme e nei luoghi costituzionali, non hanno alcun diritto di abolire altri corpi dello Stato voluti dalla stessa costituzione, per la quale essi esistono, e tanto meno poi il Senato, il quale per l'art. XV del sesto statuto costituzionale giudica sull'incostituzionalit
Mi aspettavo, Signori del Tribunale, l'art. 46: pazzia, pazzia letteraria: ma non mi aspettavo, Signori del Tribunale, l'articolo solito: oltraggio al pudore, offerta in vendita.
E si condannò Giuseppe Sparagno a tre anni di reclusione per avere favoreggiato la fuga di Bosco, Verro e Barbato; prima che costoro venissero giudicati, contro l'art. 225 del Codice penale che vuole perchè sussista il reato di favoreggiamento che il favorito abbia commesso un delitto e riportata condanna e che il favoreggiatore abbia scienza del delitto commesso.
Ciò che avviene in fatto di liste colla nuova legge elettorale fatta votare dall'on. Crispi nelle sedute mattutine della Camera, fra la disattenzione e la nausea di tutti, è inaudito. All'on. Crispi che si vantava democraticamente di aver fatto votare l'art. 100 nella legge elettorale del 1882 oggi può assicurarsi la benevolenza dei suoi nuovi amici, i reazionarî, ricordando l'ultima legge del 1894, che il diritto elettorale quasi annulla. Non calunnio, non esagero; ecco come La Tribuna commenta alcune corrispondenze pervenutegli: «Pubblichiamo su questa quistione delle liste elettorali la lettera di Capua per debito d'imparzialit
«Nondimeno, nel caso d'adulterio, l'omicidio commesso dallo sposo sulla sposa, come anche sul complice, nel momento in cui egli li sorprende in flagrante delitto nella abitazione coniugale, è scusabile.» Peraltro, l'art. 326 condanna l'uccisore alla pena del carcere da uno a cinque anni.
«Ti do con questa lettera il mio ultimo addio. Mi sono rovinato al giuoco, e non mi resterebbe che uccidermi, se l'art. 54 del Regolamento sulla Assicurazione della vita non m'imponesse di morire di morte naturale. Io parto stassera per l'Italia. Ti raccomando mia moglie, la buona Emilia Strafford, di cui ho consumata la dote, e alla quale sto per assicurare col sacrificio della mia esistenza una rendita vitalizia di trenta mila sterline. Il regolamento che ti acchiudo ti spiegher
Bisognava tentare di essere provocati, e in ciò le vie erano molte; bastava assumere un contegno aspro e insultante, e si sarebbero trovati di quelli cui sale presto la senapa al naso; ma egli non avrebbe voluto uccidere un uomo innocente, nè compromettere la sua fama di schermitore; e oltre ciò l'art. 54 sembrava non giudicar validi quei duelli che non fossero stati provocati da una questione di onore.
Ma, egregio amico Cappa, il Pubblico Ministero ci può rispondere: i teatri e i café chantants non sono sotto la mia giurisdizione, ma sotto quella del prefetto (art. 40 della legge di P. S.) e io non c'entro. Non c'è quindi contraddizione. Il prefetto non ha creduto di proibire e forse il prefetto si è ricordato che quando l'art. 40 fu discusso alla Camera, insorsero uomini che non appartenevano alle falangi estreme a dire: sono arcaismi, residui dei tempi passati, il miglior giudice dello spettacolo sar
Ascoltiamo l'Urfè: »Il fait que Ottoman vient aux mains avec Telamon sans nulle observation de l'art militaire, parce qu'ayant dit que Foulques de touttes ses gens avoit fait un bataillon, commant sans avoir dit qu'il soit ouvert ou seulemant attaqué, dit il qu'Ottoman vienne aux mains avec Telamon? Mais il ne faut pas trouver ce combat estrange, car tous les autres sont faits de mesme.»
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