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Potevano ben venire con le calamite a frugare per scoprire il rame sepolto! Che ridere alla messa cantata in onore di Re Carlo! Gli ufficiali avevano uniformi bianche fatte di lenzuola rubate. L'altare era ornato di frasche verdi. Verde pure la croce tutta costruita di frasche. In giro, le truppe vestite di bianco. Nel centro, intorno all'altare, le nostre coperte da letto rosse.

Manfredi soprastette alquanto, poi si mosse per alzarsi dal trono; parve che non potesse; tentò di nuovo, e invano; alla fine con inestimabile sforzo si levò in piedi, scese i gradini, e si fermò davanti l'altare; depose sopra esso lo scettro, la corona, e la clamide; alzata quindi la destra nuda verso i Baroni esclamò: «Noi non vogliamo sangue.... noi non vogliamo il vituperio vostro.... cessate di cercare nel tradimento la via di rovinarci dal trono.... voi nol potreste.

Lucrezia e Bernardino tutti tremanti si erano cacciati a corsa dietro a Giacomo; Beatrice rimase sola, immobile, a capo della bara. E tu non tremi? le domandò il padre. Beatrice senza rispondergli, volgendosi con pietosissimo atto a mani giunte verso l'altare, disse: Santissimo Crocifisso usate misericordia a quella povera anima... Stolta! Che parli tu di Crocifissi? Qui non vi è Cristo, Dio...

I Gesuiti? Per lo appunto. Chi meglio di loro meritò della Chiesa? Francesco e Domenico sostennero la Chiesa pericolante, i Gesuiti la rilevarono pericolata. Chi sarebbe stato a pari di loro gagliardo a durare le lotte della fede co' Luterani, Calvinisti, Zuingliani, e l'altra peste maledetta di eretici, che Cristo confonda? Al Papato e al Principato i Gesuiti sono più necessari che i denti in bocca all'uomo; senza essi non si mastica: ed io so quello che mi dico. Il Principato attese a deprimere la Chiesa; e la Chiesa, legittimamente difendendosi, crollò il Principato: dannose le mutue offese, e quelle dei Principi, per di più, empie. Ora poi che assursero i Popoli ad avvantaggiarsi delle diuturne discordie, e, rotto il freno, minacciano il trono e l'altare, i Principi hanno fatto senno; e, uniti in bel vincolo di amore, attendono a sanare le scambievoli ferite: di entrambi adesso ne stringe pari la cura, però che entrambi derivino da Dio, quantunque immediatamente la Chiesa, mediatamente il Principato. I Gesuiti ottimamente compresero la doppia missione, e la esercitano con la sapienza del serpente, e la semplicit

«Dio della misericordia! sclamò la fanciulla pigliatemi, pigliatemi che al mondo non ci faccio più nulla! O Giuliano, e che ci venivate a fare in chiesa, se avete giurato morte a Dio e ai sacerdoti...? L'avessi saputo, e mi sarei nascosta fin nei sepolcri, piuttosto che guardarvi...! Eppure..., egli mi pareva più buono di quel bell'angelo dipinto sopra l'altare, col fanciullo per mano che fugge al pesce mostruoso.... Somigliare a quell'angelo, e sprezzar Dio...!» Qui sentendosi lambire la mano dall'agnellino, gli prese la testa, e parlando all'animale innocente; mi uccidono, mi uccidono diceva come faranno a te, e nessuno dir

Ebbene, egli stesso, volontariamente, aveva aperto la porta del tabernacolo, spezzata la santa reliquia e rovesciato l'altare: egli aveva rinnegato non l'amore di Luisa Cima ma il suo: egli aveva tradito, non Luisa Cima, ma se stesso: egli aveva disperso al vento, per sempre, tutto il suo tesoro. Giammai più, giammai egli avrebbe ritrovato la fermezza fiera, il candore appassionato, la nobilt

«Se la voce del Re, quantunque s'inalzi dalla polvere, altro giudice degnasse tranne l'Eterno, ti direbbe, che prima che per te fosse strascinata la Spina avanti l'altare, me amava, me suo sposo all'intemerato seno stringeva....» «Ti amava.... e fu punita....» «Non periva nello incendio del castello?» «Io la trafissi....» «Ah! Dio ti perdoni....» «E versai la mia colpa su la tua testa

Si liberarono a mano a mano dall'ombra l'altare, le scranne in fila, le pareti coperte di vecchie tele e di quadretti votivi, il piccolo confessionale di cui lo sportello era rimasto schiuso, e uno scarabattolo a vetri, custodia d'un presepe addossato a uno de' pilastri.

Sopra l'altare è appeso un lunghissimo quadro. Due faccie magre guardano dall'alto della nerissima tela. A piedi del dipinto si legge in lettere gialle questa scritta: el matrimonio de doña Uraca de Castiglia et Alfonso de Aragon. Più sotto la data 1144.

Cercò di distrarre il pensiero; d'immaginare il tempio, pieno di fedeli, che circondavano l'altare, dove il prete celebra. Egli è passato tra la folla; chiss