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Aggiornato: 21 giugno 2025
Nella notte insonne che seguì la tempestosa giornata Diana non riuscì a staccar la mente dall'Adelaide Nocera. «Domani ci sono i funerali» le aveva scritto sua madre, e Diana evocava con la fantasia la chiesa affollata, le armonie solenni dell'organo, il fumo degli incensi, la luce gialla dei ceri, la bara coperta di fiori... Ma ormai la chiesa era deserta, e muto l'organo, e spenti i ceri, e dissipati gli incensi... Ormai l'Adelaide era sepolta, forse, amara ironia, accanto al marito ch'ella non aveva potuto soffrire, e le ghirlande appassivano sul tumulo recente nella triste isola di San Michele.
Erano i tipi ch'ell'aveva sottomano; erano i Bardelli, era Quinzani, era lo zio Gustavo, era l'Adelaide Nocera, erano i Feana con la cognata sofferente, era Miss Jane, la sua antica governante, e Miss Olivia, la pittrice inglese, era Varedo, anche lui... e anche lui, oimè, una figura subalterna, nonostante il suo ingegno, la sua dottrina e la sua interminabile opera sul dovere.
Abbassò ancora la voce, e sfogando il suo mal animo contro l'Adelaide Nocera soggiunse: Egli ha almeno il merito di mostrarsi quello che è. Lei invece pare una santarellina... Basta, quelle son donne fortunate... Hanno i mariti propri, i mariti delle altre e gli scapoli ch'esse sviano dal matrimonio.
Non aspettava più i quarant'anni, l'Adelaide, ma era sempre una bella brunetta dai grandi occhi vivaci, dalla folta capigliatura nera, dalla persona svelta, piena di grazia e d'armonia. E aveva, nel vestire, un istintivo buon gusto che i lunghi soggiorni in piccole citt
Aizzato dalla sua vicina, Alberto Varedo sbirciava di tanto in tanto suo zio e l'Adelaide Nocera che non eran certo i più giovani, ma erano i più giovanilmente allegri e vivaci dei commensali. E la riprovazione ond'egli, puritano, colpiva ogni intrigo galante, si esacerbava per un sentimento di diversa natura.
E subito dopo la signora Valeria soggiungeva: «Sono tutta sossopra per la morte (dopo due giorni di malattia; una pneumonite acuta) d'una mia carissima amica, l'Adelaide Nocera. Tu le facevi il viso dell'arme, e io non pretendo che fosse una donna perfetta; ma era così buona, così intelligente e vivace! E aveva il segreto della eterna giovinezza. A quarantacinque anni ne mostrava poco più di trenta... Anche adesso, composta nel suo letto, se tu la vedessi!... L'abbiamo assistita, Gustavo ed io... Povero Gustavo che l'amava tanto, da tanto tempo, che affrettava col desiderio il momento di darle il suo nome!... Povero Gustavo!... In che stato è ridotto!... È per questo che lo voglio portar via da Venezia... Andr
Questa la conosco, seguitò abbassando la voce; una volta faceva la cameriera con l'Adelaide Tessero, la famosa prima attrice, e adesso è la mantenuta dell'avvocato Crespi. Guarda come è ben messa. Ma per paura di essere riconosciuta sotto quei poveri panni volse la testa verso Tina: la ragazza invece guardava.
Ma le prime opere che davvero posero in luce il nome di Pacini, furono l'Adelaide e Comingio, l'Atala e la Sacerdotessa d'Irminsul, le quali vennero riprodotte in quasi tutti i teatri d'Italia, esclusi la Scala di Milano, il San Carlo di Napoli, il Regio di Torino e la Fenice di Venezia, che a quell'epoca erano considerati i soli teatri di cartello.
Qualche cosa di simile passava intanto nell'anima di Diana. Ascoltando distratta il cavaliere Duranti che vantava i servigi da lui resi allo Stato quand'era intendente di finanza, ella guardava gli occhi luminosi e ridenti dell'Adelaide Nocera, la quale doveva essere avvezza a udire ben altri discorsi. E cercava di farsi un'idea dell'esistenza di queste donnine amabili e spensierate che attirano gli uomini come il miele attira le mosche e che volgono le forze del piccolo ingegno a un unico fine, quello di piacere. E come vi riescono! Come riescono a essere tollerate, accettate anche dalla gente rispettabile! Ecco per esempio l'Adelaide Nocera che nessuno credeva un fiore di virtù e che pur tutti andavano a gara per festeggiare. La mamma di lei, di Diana, non la considerava una delle sue migliori amiche? Non aveva pur dianzi preso calorosamente le sue difese? La signora Duranti, così facile a scandalizzarsi, non la trattava con cordialit
Indi seguì una serie di esclamazioni ammirative. Che eleganza! Che lusso! Che profusione di fiori! E chi li ha ordinati questi fiori? domandò la signora Valeria. L'Adelaide Nocera, ch'era a parte del segreto, sorrise. Il consigliere marito, da uomo perspicace, indovinò subito. Quest'è un'improvvisata dell'amico Gustavo. E, confidenzialmente, battè sulla spalla dell'ingegnere.
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