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Aggiornato: 26 giugno 2025


Avevo paura, per te! Queste parole intanto erano state un'improvvisa rivelazione, soprattutto per l'accento con cui ella le aveva dette e per l'affettuosissimo sguardo con cui le aveva accompagnate. Le presi il braccio, e poco dopo eravamo alla Marina in cerca di una barca e di un barcaiuolo che ci portasse a

È permesso di ignorare qualche cosa, a questo mondo; osservò il Lesarini, alzandosi di scatto; ma è obbligo sempre d'istruirsi, per servizio delle belle signore. Si mosse, così dicendo, per discendere in platea. Ah Lesarini! esclamò la signora, mandando a lui la parola e l'accento appassionato, ma l'occhiata furtiva al barone De Wincsel. È doloroso, sapete, questo vostro plurale!

E dopo una pausa: Anche lui chi sa dov'è, poveraccio! L'accento di quest'ultima frase era così buono che Garibaldi commosso gli tese la mano. Che cosa vuole? rispose Pio Nono imbarazzato da quel gesto. Garibaldi sono io: vi stringo la mano, non posso ringraziarvi altrimenti.

Che Gasparo credesse proprio al miracolo, questo non oseremmo affermarlo; tuttavia egli parlava con l'accento d'uomo convinto; e forse era convinto realmente che se v'era per Leonardo un mezzo di redenzione possibile, era quello da lui indicato.

Perchè non lo avrebbe rivisto?... Perchè sarebbe stata una colpa!... Gli risuonava ancora all'orecchio l'accento teneramente malfermo con cui, un poco prima, sua moglie gli aveva annunciato che le sue speranze si confermavano, che la loro unione sarebbe resa fra breve più intima dal più tenero e dal più indissolubile dei legami.

Il pranzo si protrasse ancora meno animato; il dottore affettava il silenzio, Lamberto ed il sindaco, disorientati dalle ultime parole di De Nittis, non trovavano più l'accento ordinario della conversazione, mentre la signora Giulia seguitava a rimpinzare Nello sempre in ginocchio sulla sedia, e col tovagliolo annodato al collo, che lo faceva sembrare anche più grosso.

Ma nella pronunzia di queste parole l'affetto della donna sentì l'accento d'una profonda mestizia dell'animo, onde alzò ella il lumino che teneva in mano per vedere in faccia il suo uomo, disposta, come pareva, ad altre interrogazioni in proposito; ma i raggi della lucerna caddero sulla giovane rincantucciata nel carrozzino. Oh, oh! disse Teresa, tu ci meni qualcheduno.

Il momento solenne che suscita le forme dormenti, la collocazione che le atteggia, l'impeto che le muove, l'accento che le anima, il gesto che le sostiene, ecco la vita; per cui ciò che era piano risalta, ciò ch'era umile diventa sublime, ciò che si sarebbe a mala pena ascoltato inebria, commuove, rapisce.

Allora Maud gli raccontava tutte le fasi che la sua passione aveva traversate, tutte le crisi che aveva subite, a come, infine, di un tratto, questa passione anonima o piuttosto che aveva preso tutte la maschere erasi trovata amore. L'accento di questa lettera era così semplice, vero, toccante, ch'e' sarebbe stato impossibile di scorgervi un dissimulamento.

Tutta la poesia del creato si rifletteva in quei giovani cuori, fecondando i germogli della più sublime, della più santa passione. La voce, la parola, l'accento di quella conversazione era una musica divina, nella quale si fondevano tutte le armonie misteriose della natura. Presso l'Arco della Pace le tre donne fecero sosta.

Parola Del Giorno

prorruppe

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