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Aggiornato: 23 giugno 2025


Il signor Kyllea gli stese una mano, guardandolo in viso con l'aria di chi incoraggia a parlare: Domandavo a miss Elsa, se vuole essere mia moglie. Il signor Kyllea, ridendo allegramente, rispose: Io non mi mescolo negli affari degli altri, specialmente in certi affari. E li lasciò soli. Il signor Kyllea era tornato trionfante.

Ed ecco la signora Kyllea mezza vestita, bianca come un cencio lavato, che gesticolava senza profferir parola. Il signor Kyllea si contenne: Niente! Niente! disse. Dei malintenzionati. Ma non potè far a meno di trasalire anche lui, sentendo picchiare alla porta, e gridare: Aprite! Aprite! Sono i carabinieri! esclamò don Liddu che aveva riconosciuto la voce.

Notaio, fate voscenza. Niente affatto; ve la vedrete con lui. Eccolo qua. Il signor Pietro Kyllea diede una forte scossa di mano al notaio e guardò in viso quella ventina di persone che gli si affollarono attorno, osservandole a una a una, poi domando: Sono i proprietari? Gran parte. Qualcuno verr

E vedendo entrare il signor Kyllea che tornava da un convegno col Sindaco, per accomodare la faccenda dell'acqua, Paolo si alzò in piedi, gli andò incontro, e gli disse: Debbo essere sincero con lei. Mi parrebbe di commettere la peggiore delle azioni, se le nascondessi quel che dicevo a sua figlia in questo momento. Sia franco e sincero altrettanto; gi

E si trattenne, stringendo le labbra, quasi ringhiottendo le parole che le fremevano nella gola. Disse soltanto, e con energia: Vinceremo, babbo! Spuntava appena l'alba. Il signor Kyllea, che aveva l'abitudine di alzarsi di buon'ora, era uscito su la terrazza a fumare e a respirare un po' d'aria libera prima di prendere il bagno freddo.

Le signore Kyllea erano arrivate nel pomeriggio del giovedì, e il Sindaco si era creduto in dovere di farsi trovare davanti al cancello per dar loro il saluto del paese di cui diventavano, più che ospiti, cittadine, e presentar loro tre bei mazzi di fiori. Si era fatto accompagnare da un Assessore e dal dottor Medulla, che aveva suggerito il galante pensiero di quei mazzi.

Accade così per tutto, quando qualcuno sposta interessi, crea nuove risorse. Lotta lunga, ostinata, violenta; ma si finisce sempre con vincere! aveva soggiunto il signor Kyllea. Come non vincere, se si hanno alleati di questa forza? A miss Elsa parve che suo padre dicesse queste cose con sottile accento di affettuosa malizia, e arrossì.

Il signor Kyllea, pallido, smaniante, strizzandosi le mani, si volgeva di tratto in tratto a guardare nella stanza accanto... Ah! Se non ci fossero le donne!... Ho tre Remington! Don Liddu, che era andato ad affacciarsi dall'alto della terrazza, venne ad annunziare: Se ne vanno!... Hanno guastato tutto!... Ma lungo lo stradone scende un'altra fiumana di gente... Le campane suonano a stormo!

E si meravigliò che sua figlia manifestasse poca soddisfazione e nessuna gioia per un avvenimento che elevava straordinariamente il valore dei loro terreni. Ma , babbo, sono contenta perchè tu sei contento... E gli cinse il collo con le braccia e lo baciò. Anche dalla signora Kyllea e dall'ingegnere fu notato che miss Elsa non era del solito buon umore.

E la scena era stata assai diversa da quella che il Sindaco e gli altri avevano immaginato. La signora Kyllea rispondeva con un bel "Grazie" un po' gutturale; ma Miss Elsa, parlando col dottor Medulla, si esprimeva in un italiano che conservava appena qualche inflessione di accento straniero. Soltanto la cognata era rimasta zitta, salutando e ringraziando con rigidi cenni del capo.

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