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Aggiornato: 14 giugno 2025
AP. Virgilio disse per avere ritornato in vita Ippolito, e Plinio, i figliuoli di Tindaro. FR. Stesicoro, Paniasi, Polionto, Flilarco, Telisarco, e gli altri dissero altrimenti, e che per altra cagione Esculapio fusse fulminato. AP. Dillo per tua fè se l'hai a mente. FR. Sono alcuni che vogliono che Esculapio fusse percosso per aver reso la vita a Tindaro, non a' figliuoli.
Felice te! che il regno ampio dei venti Ippolito a' tuoi verd'anni corresti, E se il pilota ti drizzò l'antenna, Oltre all'Isole Eolee, d'antichi fatti Certo udisti suonar delle Carridi I liti.
86 Ippolito diceva una scrittura sopra le fasce in lettere minute. In et
Ma questa idea era appena un germe, quando accadde una cosa straordinaria: il cugino Ippolito in persona venne a fargli visita. Entrando nello studio del grande artista, l'usciere aveva una solennit
Nello svegliarsi da quel lungo sonno, apprese che erano venuti a vederlo il notaio Cipolla e il cugino Ippolito, ma egli non aveva riconosciuto nessuno, che Cristina era guarita perfettamente e che la sua malattia era stata un'angina leggiera... e che altro? e che ora Cristina, più fresca e più bella di prima, era tornata a casa in compagnia del babbo.
Ippolito fia l'un, giá adorno e carco di fama tal che l'Indo e le Colonne passa colma d'onor, dal tempo sciolta.
D. Ippolito de Franchis impiegò mezza giornata per leggere sulle pubbliche piazze l’ordine viceregio³²²; ma fu fiato buttato anche il suo, perchè la passione non riconosce impero di legge, ed i giuochi proibiti continuarono nelle sale dorate e nei rendez-vous d’ogni sorta.
Luigi da Gazolo il ferro caldo fatto nel collo le ha d'una saetta, che con l'arco gli diè Febo, quando anco Marte la spada sua gli messe al fianco. 51 Duo Erculi, duo Ippoliti da Este, un altro Ercule, un altro Ippolito anco, da Gonzaga, de' Medici, le peste seguon del mostro, e l'han, cacciando, stanco.
¹⁹⁷ Villabianca, Opuscoli. Ms Qq E 94, n. 3, p. 107 della Biblioteca Comunale di Palermo. Anche quel buon uomo di D. Ippolito De Franchis risentivasi della comune vanit
Invece di ringraziare Ippolito con le parole che prime gli si offrirono, depose tavolozza e pennello sul trespolo, e fece ridere suo cugino. Egli stando in piedi interrogò con calma. Dunque i maligni ti hanno detto..... che cosa ti hanno detto i maligni?... Mi hanno detto nient'altro che tu sei un... scusami se ripeto le loro parole.... che tu sei un morto di fame.
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