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Aggiornato: 9 giugno 2025


Ma forse queste ingenue malinconie faranno sorridere di compassione lettori e critici. Sono morte tante belle e nobili cose: possiamo lasciar morire tranquillamente e oscuramente la Novella! E scusate, caro Rod, se per avere un pretesto di dirvi che vi ammiro e che vi voglio bene, Vi ho chiamato a parte di un inutile sfogo. Roma, 5 aprile, 1902. E la giustizia? esclamò Lastrucci.

Dell’ombra io spierò sogni e misteri, e del silenzio i fremiti sommessi; e ingenue laudi comporrò con essi che tu modulerai lungo i sentieri....» «.... Vanni, m’ha desta il brivido dell’alba, dormìi sull’erba come in un lenzuolo: chi fu che mi vegliò tacito e solo, sotto l’incanto della luna scialba?...

Beatrice notò le ingenue parole, e quasi sorrise; ma subito dopo contegnosa soggiunse: E poi mostrarci così, sarebbe per la parte nostra una jattanza a sfidare la morte, la quale è lontana dai nostri cuori. Noi la subiamo con rassegnazione poichè Dio ce la manda; non è vero, madre mia? Voi parlate da quella savia, e costumata fanciulla ch'io vi ho sempre conosciuta.

Il bianco dei cuscini col sole... Ma via, io non mi voglio fare delle lodi. Ero contento, ecco, ero contento della mia settimana. In tutti quei giorni il mio piccolo amico s'era più stretto a me con tutte le ingenue espansioni infantili con le quali la fanciullezza trattiene una mano carezzante e un dolce amore pietoso.

Sono sempre qui su quest'isola, a vivere di cose ingenue: d'erbaggi, e di tramonti, e di ricordi di cose che non furono. Voi siete una cosa che non fu. Forse per ciò vi ho sempre nella mente. «Alla gente che vedo sempre, non penso mai. A voi che non vedo mai, penso sempre. «Mi chiedete conto dei miei amanti. Mi domandate perchè ne ho. Semplicemente perchè trovo che mi abbelliscono!

Ben detto, caro Ojetti; se non che è stato sempre così. L'opera d'arte italiana o francese o norvegiana è stata sempre opera del genio umano, e non poteva essere diversamente. Tempo fa il pregiudizio retorico, pedantesco non riconosceva altra arte all'infuori di quella greca e latina. Ma noi ci siamo finalmente liberati dal giogo dei greci e dei romani, abbiamo allargato il nostro orizzonte. Shakespeare non ci apparisce più un barbaro, come al signor di Voltaire; da qualunque parte ci venga, qualunque forma rivesta, qualunque concetto esprima, pur che abbia assunto una forma vivente, l'opera d'arte è accolta, compresa, festeggiata, ammirata. Nazioni che prima non avevano preso parte al banchetto artistico che non hanno tradizioni classiche di nessuna sorta, e non intendono certi nostri pregiudizi sono venute a sedervisi insieme con noi, balde, piene di entusiasmo, giovanilmente sincere, e anche, non le dispiaccia, giovanilmente ingenue; e ci hanno mostrato, col fatto, l'inanit

Il Giorgianni pareva ci si dilettasse a porre su discorsi pieni di rischi, a rivolgere domande ingenue che turbavano chi doveva rispondere; povero e buon padre che amava tanto i suoi figliuoli! riprese egli, dopo aver posata la sua tazza sono lietissimo di questa mezza giornata trascorsa con voi.

Il conte Zaccaria non era popolare com'era stato ai suoi tempi il vecchio conte Leonardo; ma non era neppure un uomo mal veduto in paese, aveva forme cortesi, alla buona, e le ingenue allucinazioni a cui egli era in preda negli ultimi anni avevano piuttosto cresciuto che scemato le simpatie intorno a lui.

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