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Aggiornato: 2 maggio 2025
Tali timori a punto, comuni a mia madre e a mio fratello, facevano sì che nella casa la nuova concezione non fosse festeggiata come le altre e fossero evitati i soliti pronostici ed ogni discorso allusivo. Ed era fortuna. Ma giunse finalmente alla Badiola il dottor Vebesti.
Lalla pareva ne soffrisse meno delle altre; ma non era vero. Era brava, invece, e riusciva a non lasciare scorgere la propria rabbietta. Sentiva anche un po' d'invidiuccia contro sua madre, tanto cercata e tanto festeggiata, e si vedeva troppo lontana dai trionfi che si era ripromessi; ma tuttavia, non disperava.
«Io sentivo che diceva tutto questo per consolarmi; perchè, nel riandare la sua povera storia di dolori, s'era accorto del contrasto penoso tra la mia posizione e quella di Gualfardo: tra me festeggiata, inebriata d'applausi, felice e spensierata, lontana da lui, e quel generoso giovane che lo curava, lo consolava, lo sosteneva nelle difficolt
L'arrivare al suo cuore non era dunque facile impresa. Era una donna d'ingegno e d'esperienza, conosceva il mondo e le seduzioni, danari ne guadagnava tanti quanti ne voleva spendere, ed anche così inflessibile, era festeggiata e aveva adoratori fino alla noia. Anzi, questo suo, era forse il modo migliore per averne moltissimi. Si consolavano a vicenda della comune sconfitta, si deridevano l'un l'altro e continuavano a sperare tutti insieme ed ognuno per proprio conto. D'altra parte, la Soleil era buona, amabile, piena di spirito, tollerava qualche allusione un po' arrischiatella e aveva il tratto di una gran dama. Il corteggiarla era di moda; il diventare uno de' suoi intimi voleva dire essere una persona del bel mondo, un uomo d'ingegno o una celebrit
La giovinetta cotanto festeggiata nel mondo, si tedia, giovane donna più che giammai. La giovinetta sì elegante, sì scintillante di gusto e di semplicit
... Quella sera aveva avuto luogo, al teatro, la beneficiata della diva Soleil e uno splendido mazzo di orchidee e di violette russe, che spiccava fra i moltissimi stati offerti alla festeggiata cantatrice, aveva suscitato nel palchetti i commenti ed i pettegolezzi delle signore. Certo, certo, era stato il Vharè! Era il dono del Vharè! Era l'omaggio del Vharè!
Bensí mi è caro il vedermi confortato nell'opinione mia dall'applauso con cui è festeggiata sempre la signora Annetta dalle persone tutte che, venerando la ragione dell'intelletto, cedono pure alla prepotenza della ragione del cuore.
Quest'ultima in Francia è festeggiata da tutti, non solo dai bimbi che desiderano i regali, ma anche dagli adulti, ai quali tornano gradite le riunioni di famiglia. Il carnevale viene poi a portare l'allegria ai giovani, e procurare loro mille sorta di piaceri nei quali la folla delirante si getta a capo fitto.
Ben detto, caro Ojetti; se non che è stato sempre così. L'opera d'arte italiana o francese o norvegiana è stata sempre opera del genio umano, e non poteva essere diversamente. Tempo fa il pregiudizio retorico, pedantesco non riconosceva altra arte all'infuori di quella greca e latina. Ma noi ci siamo finalmente liberati dal giogo dei greci e dei romani, abbiamo allargato il nostro orizzonte. Shakespeare non ci apparisce più un barbaro, come al signor di Voltaire; da qualunque parte ci venga, qualunque forma rivesta, qualunque concetto esprima, pur che abbia assunto una forma vivente, l'opera d'arte è accolta, compresa, festeggiata, ammirata. Nazioni che prima non avevano preso parte al banchetto artistico che non hanno tradizioni classiche nè di nessuna sorta, e non intendono certi nostri pregiudizi sono venute a sedervisi insieme con noi, balde, piene di entusiasmo, giovanilmente sincere, e anche, non le dispiaccia, giovanilmente ingenue; e ci hanno mostrato, col fatto, l'inanit
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